Regioni, Sardegna verso lockdown. In Veneto nuove restrizioni. Dad in Puglia
Le Regioni provano a correre ai riparti: la Sardegna pensa al lockdown, o quantomeno a un coprifuoco, il Veneto a nuove restrizioni.
In Sardegna ci sono quasi 4mila attualmente positivi al coronavirus e ieri si è registrato un incremento di 167 nuovi casi. Il governatore Christina Solinas sta pensando a un lockdown regionale di un paio di settimane e quindi di isolare la regione chiudendo i collegamenti aerei e marittimi, ma vietando anche gli spostamenti tra Comuni.
Tuttavia non è ancora certo che opti per questa soluzione estrema, è probabile che, invece, per adesso si limiti a un coprifuoco notturno da mezzanotte alle 6 del mattino e che chiuda la grande distribuzione nel fine settimana. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare una nuova ordinanza di Solinas che, nel frattempo, si è consultato stamane con i capigruppo di maggioranza e opposizione. Il vero problema in Sardegna è la situazione negli ospedali, che non sembrano in grado di affrontare un’altra eventuale impennata di contagi.
In Veneto presto nuove restrizioni contro assembramenti
Intanto il Veneto ha già reso noti i suoi dati di oggi che parlano di altri 1.325 nuovi casi nelle ultime 24 ore, portando il totale a 39.590 positivi dal 21 febbraio a oggi. Il governatore Luca Zaia ha già annunciato che nei prossimi giorni emanerà una nuova ordinanza con nuove restrizioni contro gli assembramenti, ma ha assicurato che non ci sarà alcun lockdown. Ha anche aggiunto che “il modello di sanità pubblica presentato nei giorni scorsi verrà in parte modificato”, tuttavia ha sottolineato che non c’è ancora un’emergenza ospedaliera:
Oggi siamo ancora nella seconda fase, quella azzurra, con 66 pazienti in terapia intensiva su un totale di 588 ricoverati in ospedale. Non c’è alcuna emergenza sanitaria ospedaliera ma dobbiamo evitare a tutti i costi il collasso della sanità arrivando alle fasi successive con oltre 150 ricoveri in terapia intensiva. A quel punto dovremo attivare dieci ospedali Covid dedicati solo ai pazienti di coronavirus. Ospedali che verranno sottratti alle cure ordinarie.
Un punto su cui Zaia oggi si è soffermato è quello della carenza dei medici e ha detto che, secondo lui, l’unio modo per affrontarla è di mandare in corsia i neolaureati:
Oggi in Italia mancano 56.000 medici e in Veneto la carenza è di 1.300. Tutto ciò è dovuto ad una mancata programmazione negli anni passati, al numero ristretto di ingressi nelle specializzazioni. Io non ho nulla contro le specializzazioni -ha tenuto a sottolineare – ma dico che i medici, una volta laureati, devono entrare in corsia, devono essere messi in condizione di poter lavorare, come avviene negli altri Paesi.
Zaia ha poi fatto capire di essere contrario all’idea di bloccare i passaggi tra le regioni perché significherebbe fare il lockdown e non avrebbe senso visto che si permette agli stranieri di entrare. Inoltre ha annunciato una piattaforma che consentirà di tenere sotto controllo l’andamento dell’epidemia perché tiene il contatto digitale con i positivi e ognuno di loro, ogni mattina, potrà comunicare le proprie condizioni di salute.
Puglia, Emiliano; “Dad per ultimo triennio superiori”
Anche la Puglia ha annunciato nuovi provvedimenti che riguardano, in particolare, la scuola. il governatore Michele Emiliano, infatti, ha fatto sapere che da lunedì prossimo gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori non andranno in classe, ma seguiranno le lezioni tramite la didattica a distanza, quindi online.