De Luca: “Violenza e vandalismo, sporcata l’immagine di Napoli”
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, condanna la manifestazione di venerdì sera e non arretra di un metro sulle sue decisioni
Le forze dell’ordine hanno provveduto all’arresto di due persone al termine della manifestazione avvenuta venerdì sera a Napoli contro la decisione del governatore Vincenzo De Luca, di mettere la Campania in lockdown. Tornando su quanto accaduto ieri sera, il presidente della Regione scrive un messaggio di netta condanna e lo rende pubblico attraverso i propri canali social. “A Napoli – si legge nella nota del governatore in quota PD – si è assistito a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla a da spartire con le categorie sociali. Si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c’erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l’immagine della città”.
De Luca: “Avanti con la linea del rigore”
Nonostante le rimostranze, la politica della giunta regionale non cambia e De Luca ribadisce che “continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare una virgola, come è nostro dovere fare. A Roma chiediamo di impegnarsi: a garantire legalità e rispetto delle leggi, a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il governo su questi punti”. Insomma, De Luca chiede a Roma di approntare quelle misure necessarie per sostentare coloro i quali saranno gravati dalle misure restrittive, che metteranno inevitabilmente in difficoltà famiglie, artigiani e attività commerciali. Giuseppe Conte, però, lo scorso weekend aveva messo in guardia tutti presentando il nuovo DPCM: le risorse che c’erano nella prima fase non ci sono più, ragion per cui ci sarà sostentamento solo per pochi.
Lamorgese: “Guerriglia che non ha a che fare con la situazione economica”
Sulla “ribellione” di Napoli è intervenuta oggi anche la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha utilizzato parole dure per condannare quanto successo nel capoluogo campano. “La guerriglia e le aggressioni alle forze di polizia a Napoli – evidenzia – nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica”.