Nuovo DPCM: commenti, reazioni e proteste, insorgono i presidi

Gli esponenti del governo difendono le nuove misure restrittive, insorgono i presidi per la scuola e l’Agis per la chiusura di teatri e cinema

25 Ottobre 2020 13:33

Il nuovo DPCM firmato da Giuseppe Conte e valido dal 26 ottobre al 24 novembre ha innescato una serie di reazioni sia dal mondo della politica, sia da quello produttivo. La maggioranza, ovviamente, difende le proprie scelte, trincerandosi dietro il parere del Comitato tecnico scientifico e promettendo comunque ristoro a quelle attività che subiranno danni. Con una nota, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio annuncia: “Dopo lo shock serve subito un ristoro per il sistema fieristico. E il fondo perduto è la migliore soluzione. Il governo deve dare risposte immediate al nostro tessuto produttivo e fieristico”.

Crimi: “Misure causate da chi ha sottovalutato il virus”

Vito Crimi, reggente del Movimento 5 Stelle, ribadisce che le scelte del governo siano state dolorose, ma indispensabili per contenere il virus. “Ancora una volta – scrive in un post su Facebook –  come governo siamo stati chiamati a compiere scelte difficili, sofferte, ma necessarie. Scelte che devono porre un argine all’irresponsabilità e alle negligenze di chi ha sottovalutato l’emergenza Covid. Ecco perché oggi siamo costretti ad adottare misure di contenimento più restrittive”.

Presidi: “La scuola è autonoma, no a imposizioni nazionali”

Non è d’accordo con le nuove misure sulla scuola l’Associazione nazionale presidi, che con il presidente Antonello Giannelli fa sapere: “Didattica a distanza anche oltre il 75% alle superiori? Non si può imporre alle scuole qualcosa che sono i dirigenti di istituto a dover decidere. L’autonomia scolastica è in pieno vigore ed è tutelata dalla Costituzione, e serve a far sì che ogni scuola offra un’offerta formativa calibrata sulle diverse esigenze del territorio. Imporre vincoli nazionali e regionali – aggiunge – contravviene al principio legale perché quello che si decide in una grande città non va bene per i piccoli centri, le periferie o i centri rurali”.

Agis: “Per cinema e teatri colpo difficilmente superabile”

Nonostante le parole al miele del ministro Dario Franceschini (“Un dolore la chiusura di teatri e cinema, ma la priorità è la salute”), il presidente di Agis, Carlo Fontana reagisce con una lettera indirizzata allo stesso Franceschini e al premier Giuseppe Conte. “Esprimiamo la nostra contrarietà, insieme a larghissima parte dell’opinione pubblica, rispetto alla ipotesi prevista nel dpcm in merito alla sospensione delle attività dei teatri, dei cinema e dei luoghi di spettacolo”, sottolinea, aggiungendo che “una nuova chiusura delle attività del settore comporterebbe un colpo difficilmente superabile”.

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