Dpcm, Meloni: “Nostro presidio fisso per le categorie colpite” Bonomi: “Governo impreparato”
Conte riceve i ristoratori a Palazzo Chigi mentre fioccano le critiche per il mini lockdown. Meloni: “Governo cinico”, Confindustria: “Colto di sorpresa”
Il governo in queste ore è bersagliato dalle critiche, non solo di matrice politica, per il nuovo Dpcm firmato oggi dal presidente del Consiglio che impone di fatto un mini lockdown all’Italia, messa a dura prova dalla seconda ondata di Covid-19.
Si fa fatica a trovare qualche categoria contenta: dai presidi all’Agis fino a Confindustria sono tanti i dubbi, tante le osservazioni, le richieste di revisione o quantomeno di chiarimenti. In sostanza solo per la messa in chiesa il nuovo Dpcm ha lasciato le cose uguali.
Mini lockdown, Conte riceve i ristoratori
Tra le categorie che si sentono più bistrattate dal governo ci sono sicuramente baristi e ristoratori. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi dopo la conferenza stampa ne ha ricevuto una delegazione, circa 300 che protestavano sotto Palazzo Chigi, assicurando pronti ristori economici. Il premier ha parlato di accrediti diretti sul conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Meloni: governo cinico, senza evidenze
Nell’opposizione Giorgia Meloni attacca: “Il governo sapeva benissimo che ci sarebbe stata una seconda ondata, ma non ha operato per impedirlo e ora scarica sulle categorie produttive. Intollerabile” dice la leader di Fratelli d’Italia a Mezz’ora in +, su Rai 3.
Secondo Meloni è: “Cinico chiudere bar e ristoranti alle 18. Li si costringe a mantenere i costi senza prevedere la possibilità di sostenerli. Colpiamo una serie di categorie senza evidenza scientifica” prosegue la parlamentare che annuncia un presidio permanente di FdI” per salvaguardarle. Meloni invita il governo a fornire risposte veloci alle crescenti proteste sociali.
Confindustria: qual è la direzione?
Anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, pure intervenuto a Mezz’ora in +, fa sentire la sua voce contro il mini lockdown e il governo, accusandolo di improvvisazione: “Faccio fatica a capire qual è la direzione” sostiene, anche perché determinate cose “le dicevamo da aprile. Ci siamo fatti cogliere impreparati”.
Bonomi spiega che in merito al nuovo Dpcm: “Nessuno è stato coinvolto” ammonendo l’esecutivo ad “ascoltare di più le parti sociali”. Sui ristori economici che sarebbero “già pronti” il numero uno di Confindustria è lapidario: “Abbiamo ancora 12 mila persone che aspettano da maggio la Cig”, è così che “gli italiani perdono la fiducia”.