Conte: “Didattica a distanza? Spero per poco, curva contagi preoccupante”
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è collegato in videoconferenza con la cerimonia in onore di Willy Monteiro a Polistena (RC)
Giuseppe Conte spera che la didattica a distanza per le scuole superiori serva solo per poche settimane, ma la curva dei contagi preoccupa il governo. Il presidente del Consiglio è intervenuto stamane in videoconferenza alla cerimonia in onore di Willy Monteiro organizzata dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Michele Maria Milano” di Polistena (provincia di Reggio Calabria). “Queste regole di cautela ci rendono ahimè distanti – esordisce il premier – ma siamo tutti vicini nel contrastare la violenza. Anche voi studenti, per buona parte abbraccerete la logica della didattica a distanza. Credetemi, è stata una decisione non facile – dichiara a proposito del nuovo DPCM . Abbiamo lavorato tanto per questa didattica in presenza, oggi dobbiamo integrare la Dad perché la curva del contagio è diventata davvero molto preoccupante ma contiamo di farlo solo per qualche settimana, il tempo per riportare la curva sotto controllo”.
In estate, Conte aveva dichiarato di aver lavorato per diversi mesi con la ministra Azzolina per riaprire le scuole in sicurezza e scongiurare nuove chiusure, ma dopo poche settimana di didattica in classe, gli studenti delle superiori e gli universitari sono già a casa. La videoconferenza con l’istituto calabrese, però, è occasione per tornare a parlare della violenza gratuita, dell’incapacità delle nuove generazioni di dialogare senza dover ricorrere a strade distorte: “Non c’è nulla che ci faccia crescere meglio di un’autentica relazione interpersonale. Dobbiamo confrontarci – continua Conte – dobbiamo alimentare il confronto delle idee, un confronto anche aspro ma sempre rispettoso dell’opinione altrui. E saremo un Paese migliore”.
Conte cita Martin Luther King
Tornando sulla morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro lo scorso 6 settembre 2020, il premier cita Martin Luther King. “È una violenza che purtroppo possiamo assumere come emblematica e chiama tutti ad una assunzione di responsabilità collettiva. Per evitare che si ripeta un caso come quello di Willy Monteiro dobbiamo fare tutti uno sforzo quotidianamente. Martin Luther King diceva che a spaventare non è la violenza dei cattivi ma l’indifferenza dei buoni. Noi dobbiamo scardinare la violenza, fare in modo che non risulti attrattiva. E il modo migliore è studiare, solo adeguati strumenti culturali prevengono l’attrattività della violenza”, conclude Conte.