Contagi: l’Italia vicina allo “scenario 4”, cosa significa
L’Italia vicina allo “scenario 4” del documento redatto dall’ISS: se il tasso di contagiosità supererà la soglia di 1,5 sarà lockdown
I contagi degli ultimi giorni, seppur conseguenti ad un sensibile aumento dei tamponi, proiettano l’Italia verso lo “Scenario 4″, quello più grave tra quelli stabiliti dall’Istituto Superiore della Sanità nel documento intitolato “Prevenzione e risposta a Covid-19”. Attualmente l’Italia si trova nello scenario 3, come ha spiegato ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma è molto probabile che l’indice RT (ovvero quello che indica il tasso di contagiosità, ovvero la capacità di ciascun infetto di contagiare altre persone) abbia superato l’1,5, ovvero la soglia che demarca il passaggio allo scenario 4.
Attualmente, dicevamo, l’Italia si trova nello scenario 3, quello che prevede sulla base dello studio dei tecnici l’interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, la riduzione di orario per altre, la didattica a distanza solo per alcune fasce dell’insegnamento e lo smart working per quei settori in cui è possibile, con l’obiettivo ultimo di alleggerire i trasporti. Lo scenario 3 si verifica quando l’indice Rt rimane compreso tra 1,25 e 1,5. A livello nazionale, ancora ci siamo, ma ci sono alcune zone in cui si sarebbe già superata la soglia dell’1,5 ragion per cui potrebbe scattare già nelle prossime ore uno scenario 4 “localizzato”. Uno step che potrebbe però essere superato da uno scenario 4 a livello nazionale, se la curva dei contagi non dovesse dare segnali incoraggianti.
Italia nello “Scenario 4”? Cosa accadrebbe
Ma cosa significa nello specifico passare in quello che secondo l’ISS è lo scenario più grave? Nel documento si legge che il passaggio all’ultimo livello si ha quando si innesca una “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5)”. Il valore, secondo gli esperti che hanno redatto il documento, “rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi”. Insomma, il sistema sanitario arriverebbe al collasso nel giro di pochi giorni e stando ai numeri di questi giorni, sarebbero già prossime a questo scenario Lombardia, Umbria, Valle d’Aosta, Campania, Liguria e Piemonte.
Qual è la contromossa prevista dalle autorità in questo caso? Trattandosi dello scenario più grave da fronteggiare la risposta è il lockdown, ovvero la dichiarazione di province, regioni zone rosse. Testualmente, nel documento si legge che si renderebbero necessarie “restrizioni generalizzate con estensione e durate da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico; in caso di restrizioni localizzate, limitazioni della mobilità da/per zone interessate”. Si tratterebbe però dell’ultimissima carta da giocare, perché se anche dopo la chiusura totale di province e regioni con tassi di contagiosità da scenario 4 non ci fosse un’inversione nella curva dei contagi, scatterà di conseguenza il lockdown nazionale. Il secondo per lo Stivale.