Nuovo DPCM (2 novembre?): che cosa aspettarci. Tutte le indiscrezioni
Il governo è all’opera sul nuovo DPCM, che probabilmente sarà pronto già domani, lunedì 2 novembre 2020. Ecco cosa potrebbe prevedere.
È noto che in queste ore il governo è alacremente all’opera per redigere un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con nuove e più stringenti regole che permettano al Paese di frenare l’impennata della curva dei contagi da coronavirus. Le opposizioni si sono, di fatto, rifiutate di confrontarsi con l’esecutivo, ma la vera partita si giocherà con le Regioni e anche con i sindaci e con le Province, che il governo sta incontrando questa mattina. Il ruolo degli enti locali, infatti, sarà importantissimo perché saranno loro a dover indicare dove è necessario il lockdown e dove non ce ne è bisogno.
Uno dei punti fondamentali del nuovo DPCM, che potrebbe essere firmato e presentato alla stampa già domani, 2 novembre 2020, saranno infatti i lockdown localizzati. È ormai chiaro, infatti, che in moltissime zone è necessario chiudere tutto perché l’indice di contagiosità è troppo elevato, ben sopra l’1,5. L’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che l’Italia è ormai prossima allo scenario 4 e che in molte regioni c’è già bisogno di chiudere tutto. La strategia, dunque, sarà quasi certamente quella delle chiusure localizzate.
Lockdown localizzati: ma come decidere cosa chiudere?
Il nuovo DPCM ha l’arduo compito di stabilire chi, come e quando deve procedere a decretare i lockdown localizzati. Di certo ci si baserà sulle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e, in particolare, sull’indice Rt. Per questo si può immaginare che tra le prime regioni a dover subire le chiusure ci saranno Lombardia, Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano, ma sono a rischio anche regioni del Centro-Sud come Campania, Lazio e Puglia.
Anche Liguria ed Emilia-Romagna sono tra le zone a rischio lockdown, ma i loro governatori, per ora, sono sembrati abbastanza restii all’idea. Giovanni Toti ha detto che non chiuderà mai Genova, perché sarebbe complicato in quanto è “uno dei gangli logistici del Nord-Ovest, con il primo porto d’Italia nel periodo pre-natalizio”, ma potrebbe procedere a delle chiusure per quartiere. Stefano Bonaccini ha detto che per ora è intervenuto solo nella provincia di Piacenza, d’intesa con i sindaci locali.
Nuovo DPCM: le regole valide per tutti
Il nuovo DPCM potrebbe contenere anche delle regole che siano valide in tutta Italia. È probabile, per esempio, che vengano limitati gli spostamenti tra regioni, che saranno consentiti solo per comprovate esigenze di lavoro o necessità, per motivi di salute e per rientro al proprio domicilio.
Inoltre, potrebbe essere fissato un coprifuoco nazionale alle ore 20 e potrebbe essere dato l’ordine di chiudere i centri commerciali in tutta Italia, come avviene già in alcune zone.
Il Premier Conte ieri ha detto che si farà di tutto per preservare la didattica in presenza nelle scuole, ma di fatto ha anche ammesso che è seriamente a rischio. Per questo è possibile che venga imposta la didattica a distanza dal 75% al 100% degli studenti di scuole superiori e università e forse anche per l’ultimo anno delle scuole medie.