DPCM, ipotesi di lockdown “alla tedesca”. Come funzionano le nuove chiusure in Germania?
L’Italia guarda alla Germania e ipotizza un lockdown leggero simile a quello tedesco. Ecco le misure in vigore fino al 30 novembre.
Il nuovo DPCM è in dirittura d’arrivo e tra le ipotesi al vaglio del governo in queste ore c’è quella di guardare ai Paesi che si sono mossi con maggiore tempestività, a cominciare dalla Germania che a partire da ieri è ufficialmente in un “lockdown leggero” che dovrebbe prolungarsi almeno fino al 30 novembre prossimo.
Come funziona il nuovo lockdown in Germania?
L’obiettivo delle nuove misure restrittive è quello di limitare la diffusione del contagio e allo stesso tempo mantenere il più possibile funzionale la società e l’economia tedesca. Messo da parte un lockdown duro e totale come quello imposto nella prima fase della pandemia di COVID-19, la Germania ha fatto entrare in vigore una serie di misure restrittive a cui l’Italia sta guardando in queste ore.
Bar e ristoranti resteranno chiusi per l’intera durata del lockdown leggero, ma con la possibilità di effettuare consegne a domicilio e rimanere così operativi. Disposta la chiusura anche di cinema, teatri e sale da concerti, così come di centri ricreativi come piscine, palestre e saune
Gli eventi sportivi potranno continuare a svolgersi, ma soltanto a porte chiuse e ogni tipo di evento di grande portata verrà posticipato a data da destinarsi, ad eccezione delle proteste e manifestazioni, seppur con l’invito a rispettare il distanziamento sociale, e delle funzioni religiose che per motivi costituzionali non possono essere interrotte dal governo.
La Germania ha deciso di salvaguardare il più possibile l’attività scolastica: scuole e asili rimarranno aperti, così come resteranno aperti anche i negozi, a patto che venga rispettato il limite di un cliente ogni 10 metri quadrati. Anche i confini del Paese rimangono aperti, seppur con qualche limitazione per chi arriva dalle aree più colpite.
Contatti limitati anche tra i cittadini
Le nuove limitazioni fissano anche una notevole riduzione dei contatti tra i cittadini: i contatti sociali saranno limitati a due famiglie e per un massimo di 10 persone, nel tentativo, anche in caso di contagio, di limitare la diffusione del virus ai singoli nuclei familiari in contatto tra loro.
Le norme in vigore si limitano a provare a regolare la vita pubblica e poco o nulla possono fare per quello che succede all’interno delle abitazioni, ma in questo caso vale l’appello alla responsabilità dei singoli cittadini. All’esterno, che viste le chiusure significa principalmente parchi e piazze, ogni famiglia potrà incontrare soltanto un’altra famiglia e per un totale di 10 persone. Se, in caso di controlli, le autorità riescono ad accertare incontri tra tre diversi nuclei familiari, anche al di sotto del limite massimo di persone, tutti i presenti rischiano sanzioni.