Brusaferro (ISS): “Aumentano malati anziani, escalation del virus”

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha fatto il punto sulla pandemia in audizione alla Camera dei Deputati

4 Novembre 2020 11:40

Parlando in audizione alla Camera dei Deputati, il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ha fatto il punto sulla curva dei contagi da Covid-19. “Dopo aver avuto una fase di transizione – ha spiegato – ci troviamo in una fase che tecnicamente definiamo di escalation e quindi in parte dobbiamo usare misure di contenimento e in parte misure di mitigazione”. Il medico e accademico italiano ha sottolineato inoltre che “a differenza della prima ondata, il virus circola in tutte le regioni” anche se con differenziazioni, poiché “abbiamo situazioni con circolazione contenuta e altre con valori particolarmente elevati”. Le regioni del Sud, che nella prima fase del virus sono state quasi “graziate”, si trovano a fronteggiare una situazione molto difficile, soprattutto perché non hanno una predisposizione sanitaria adeguata.

A preoccupare Brusaferro è la percentuale di positività al tampone: “Quando supera il 4% è un indicatore di una forte circolazione, e in tutte le regioni del nostro Paese c’è questa caratteristica”. Una forte circolazione del coronavirus si ripercuote inevitabilmente anche sugli ospedali e le terapie intensive: “Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione”, prosegue il presidente dell’ISS nella sua audizione alla Camera, e “lo stesso vale per le terapie intensive”. Ad oggi ci sono già diverse regioni che hanno superato la soglia di criticità stabilita dal ministero della Salute, altre, con gli attuali ritmi, la supereranno nei prossimi giorni. “Oltre il 40% di occupazione dei letti di area medica per patologie Covid vuol dire che dobbiamo riprogrammare le attività sanitarie dilazionabili per altre patologie, così da trovare posto e dare priorità ai pazienti con Sars-cov-2”, insiste Brusaferro.

Brusaferro: “Sale età media dei contagiati”

La speranza è che le misure ulteriormente restrittive che scatteranno da domani e che avranno un impatto devastante sul tessuto economico, servano a lenire la situazione. “In queste ultime settimane la curva ha avuto un picco significativo – spiega Brusaferro ai deputati – a presenza di asintomatici e paucisintomatici è una caratteristica di questa fase dell’epidemia”. Da tenere sotto controllo, inoltre, è l’età media dei contagiati, che “a inizio epidemia sfiorava i 70 anni, a Ferragosto era sotto i 30 anni, a fine settembre e ottobre era intorno ai 40 anni e lentamente sta crescendo. Questo è un elemento di attenzione perché significa che un numero crescente di persone anziane sta contraendo l’infezione e sappiamo che, nel loro caso, implica la possibilità di sintomatologia impegnativa e metodi invasivi di cura”.

Più anziani ammalati significa più posti letto negli ospedali necessari e anche un rischio di mortalità più alto. “Per quando riguarda i ricoveri con sintomi non si sono ancora raggiunti i picchi, ma è un numero che sta crescendo. E questo è un elemento di grande attenzione, perché noi sappiamo che intercorre del tempo dal momento in cui si contrae l’infezione al momento in cui si manifestano dei sintomi e a quello in cui, per affrontare alcuni sintomi, si necessità del ricovero”.

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