Calabria, il nuovo commissario alla Sanità Zuccatelli diceva: “La mascherina non serve a un ca**o”
Il nuovo commissario alla Sanità della Calabria Zuccatelli deve già fare i conti con una clamorosa e pericolosa gaffe sulla trasmissione del COVID.
Sarà Giuseppe Zuccatelli a prendere il posto del dimissionario Saverio Cotticelli alla guida della Sanità della Calabria. La nomina è arrivata in fretta e furia questa notte dopo la bufera in cui è finito Cotticelli, che ha scoperto davanti ad un giornalista tv che si sarebbe dovuto occupare lui del piano operativo anti-COVID, ma anche il nuovo commissario ad acta della sanità calabrese rischia di trovarsi fin da subito travolto dalle polemiche.
Zuccatelli, vicino al Ministro Speranza è l’attuale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e del Policlinico universitario Mater Domini, entrambi a Catanzaro, e spetterà a lui, dopo l’imbarazzante ammissione di Cotticelli, a dover mettere in piedi il piano anti-COVID della Regione Calabria, tra le quattro Regioni attualmente classificate come zona rossa e quindi di fatto allo sbaraglio nel momento in cui avere un piano d’azione è fondamentale.
Non sono passate neanche otto ore dalla nomina di Zuccatelli da parte del Consiglio dei Ministri ed è già partita la prima polemica, legata ad un video risalente a poche settimane fa, in piena pandemia di COVID-19, in cui Zuccatelli mette in discussione l’utilità delle mascherine per limitare il contagio.
Zuccatelli: “La mascherina non serve a un ca**o”
Nel video, già diventato virale in poche ore, Zuccatelli diffonde informazioni sbagliate sulla trasmissione del virus:
La mascherina non serve a un cazzo. Sapete cosa serve? La distanza. Per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi il virus. Il virus si becca solo se le gocce di saliva ti arrivano per 15/20 minuti addosso.
Al momento non è chiaro con precisione a quando risalga il video diffuso in queste ore, ma la datazione non è così rilevante: fin dall’inizio della pandemia, infatti, la modalità di trasmissione non è mai stata messa in dubbio. Molte cose sul nuovo coronavirus si sono apprese col passare del tempo e anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità in un primo momento aveva messo in dubbio l’utilità delle mascherine, salvo poi fare dietro front.
Nessuna autorità sanitaria, però, ha mai sostenuto quello di cui sembrava convinto Zuccatelli sulle modalità di trasmissione. Migliaia di medici e infermieri sono deceduti in tutto il Mondo perchè contagiati dal COVID-19 sul posto di lavoro, non certo perché hanno baciato per 15 minuti con la lingua i pazienti.
Siamo certi che da quando ha pronunciato quella frase Zuccatelli, ora positivo al COVID-19 e in isolamento in attesi di tampone negativo, si sia ricreduto, ma una dichiarazione del genere non può essere ignorata, soprattutto quando ci si appresta a mettere in piedi un piano anti-COVID per una delle Regioni più colpite da questa seconda ondata.
Zuccatelli non ha ancora commentato pubblicamente quelle frasi. Al momento la sua unica dichiarazione concessa all’ANSA è legata alla sua fresca nomina:
Sono contento della nomina a commissario, naturalmente, perché il mio lavoro mi piace, ma sono frastornato dalle centinaia di messaggi e telefonate che sto ricevendo in un momento in cui sono anche stanco perché sono in quarantena, essendo risultato positivo al coronavirus, sebbene asintomatico.
La precisazione di Zuccatelli dopo le polemiche
In tempo record, Zuccatelli è intervenuto pubblicamente per commentare quelle discutibili affermazioni risalenti a qualche mese fa:
Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata, risalgono al primo periodo della diffusione del contagio. […] Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al COVID-19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico. Nella prima fase dell’epidemia la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti.