Coronavirus, Ricciardi: “La situazione è drammatica, una tragedia annunciata”
Il consulente di Speranza: “La situazione è in continuo peggioramento, servono interventi rapidi. Zona rossa a Napoli? L’avrei fatta 2 settimane fa”
Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Rai3, torna a ribadire che in alcune aree la zona rossa va istituita subito, anche perché siamo di fronte a una tragedia annunciata: “La situazione è drammatica, a volte tragica ed è in continuo peggioramento, necessita di assoluti interventi rapidi. In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito. Zona rossa a Napoli? L’avrei fatta 2 settimane fa”.
Con il virus che continua a galoppare: “Non si possono vedere immagini di persone nelle piazze, nelle strade, sul lungomare, senza mascherina, una vicina all’altra. Vanno rafforzate le presenze di medici e infermieri dove è necessario, perché si stanno infettando medici e infermieri e stiamo perdendo le prime linee”.
Secondo il professor Ricciardi: “Bisogna che ci uniamo tutti quanti: politica nazionale, regionale, cittadini, professionisti per affrontare questa che si profila come tragedia nazionale. Persone che non possono essere curate di Covid, persone che non possono essere curate per malattie cardiovascolari. È una tragedia nazionale annunciata, per un virus che si muove con una rapidità enorme”.
Come se ne può uscire? “Serve una catena di comando unica, servono decisioni rapide” prosegue Ricciardi che poi spiega: il ministro Speranza apprende le indicazioni del consulente “con massima serietà e con massimo impegno, poi però va in Consiglio dei ministri, va a parlare con gli altri ministri e con il presidente del Consiglio, va a parlare nella conferenza Stato-Regioni e lì i meccanismi sono tali per cui le decisioni non vengono prese con la rapidità con cui vorrebbe il ministro”.
In ogni caso la seconda ondata non è una sorpresa (Ricciardi aveva messo in guardia già ad aprile scorso): “Le persone si rilassano, allentano la guardia e il virus risorge. Era tutto prevedibile, con il ministro il 6 aprile avevamo preparato un piano con elementi che dovevano essere recepiti dalle regioni. Alcune lo hanno fatto, molte no. E ora? Mi rendo conto che questa tragedia faccia arrabbiare i cittadini responsabili, quelli irresponsabili sono correi. Ora dobbiamo riunirci tutti e basarci sull’evidenza scientifica per decisioni rapide. Non è possibile dire chiudiamo le grandi aree metropolitane il 7 ottobre e poi questo viene fatto a 15 giorni di distanza. In 15 giorni i casi decuplicano”.
L’apertura delle scuole è sicuramente parte del problema secondo il consulente di Speranza: “Quando abbiamo riaperto le scuole, ho detto che se avessimo riaperto come Israele e Francia saremmo andati incontro a problemi seri. Bisogna presidiare tutti gli aspetti: l’arrivo a scuola, il trasporto pubblico, i protocolli all’interno della scuola, il deflusso, la comunicazione con i genitori. In Cina, milioni di studenti non hanno avuto un caso. Lì girano uno vicino all’altro senza nessun tipo di protezione perché lì i casi sono zero”.