Di Maio: “Se la curva dei contagi rallenta, non serve lockdown nazionale”
Luigi Di Maio contrario ad un lockdown totale se i dati daranno ancora segnali incoraggianti, poi il ministro parla anche del futuro del M5S
Luigi Di Maio prova ad allontanare lo spettro di un nuovo lockdown. Intervenuto alla trasmissione L’aria di domenica, su La7, il ministro degli Esteri ha dichiarato: “Ieri ho sentito la conferenza dell’Iss, hanno detto che l’Rt sta rallentando. Se la curva sta rallentando, non si vede ragione di un lockdown nazionale”. Insomma, almeno per ora si va avanti con il meccanismo delle chiusure regionali, che si differenziano in tre zone per “colore”. “In questo momento in zona gialla ci sono 4-5 regioni, ci sono regioni in zona rossa e arancione con limitazioni strette. Sono tante regioni, purtroppo – prosegue – Stiamo combattendo contro il lockdown nazionale, analizziamo la situazione di ogni regione sulla base di 21 criteri. In una regione non conta solo il numero dei contagiati, ma anche lo stato delle strutture ospedaliere”.
Insomma, il CTS analizza tutti i dati che provengono dalle regioni, li incrocia con le altre variabili e poi indica la strada al Ministero della Salute, che decreta il colore della regione. Tra le ultime diventate rosse, non senza polemiche, c’è anche la Campania, la regione di appartenenza del ministro Di Maio. “Io voglio mandare un messaggio di pace a De Luca – dichiara provando a gettare acqua sul fuoco – lavoriamo insieme per la Campania e per il paese. Non è una questione tra me e De Luca. Io ho sempre sostenuto la sua linea del rigore, ma serviva un intervento. De Luca avrà dato altro materiale a Crozza, mettiamola così. Siamo pronti a inviare come governo militari e medici, spero che la regione lo accetti. È stato fatto un grande lavoro per offrire sostegno a pronto soccorso e ospedali, li si accetti anche in Campania. Le tende militari servono a fare un primo filtro all’esterno di un pronto soccorso, non si tratta di militarizzare la regione. Si tratta di utilizzare le nostre eccellenze per sostenere le strutture in sofferenza”.
Insomma, stop alle polemiche, il sunto dell’intervento del titolare della Farnesina, e la regione accetti quanto disposto dal governo centrale. “Noi siamo alle prese con i contagi che si sono verificati quando la Campania era zona gialla. L’unica cosa che mi interessa è tutelare i cittadini. La spettacolarizzazione della politica – aggiunge Di Maio – lasciamola ai tempi di pace, qui siamo alle prese con una pandemia che il governo sta affrontando con tutte le proprie forze”.
Di Maio sponsorizza Conte come capo politico del M5S
Ovviamente, non poteva non esserci una considerazione sugli Stati Generali del Movimento 5 Stelle, che sta cercando di darsi una nuova linea dopo essersi trasformato da partito anti-sistema a partito di sistema. “Io continuo a voler bene a Grillo, Casaleggio, Di Battista, i rapporti personali sono altra cosa – dice a proposito Di Maio – Dal punto di vista politico io mi sono dimesso da capo politico proprio per avviare il dibattito degli Stati Generali, che dovevano arrivare un mese e mezzo dopo, ma il ritardo non è colpa di nessuno. Io dico che l’unità è la forza del M5S, le divisioni non servono a nessuno. Io per questo Movimento non mi sono mai risparmiato. Riprenderselo non è il mio interesse, credo però che questa grande famiglia possa ripartire più forte dopo gli Stati Generali”.
Quanto al prossimo capo politico del futuro, poi, il ministro degli Esteri continua a sponsorizzare l’attuale premier Giuseppe Conte, che non ha mai nascosto le sue origini “centriste”: “Noi abbiamo indicato il Presidente del consiglio Giuseppe Conte due volte. Ci siamo battuti per questo. Conte è rappresentativo di tutto il governo. Non voglio tirarlo per la giacca – conclude – ma credo che sia molto in sintonia con i valori e le idee del M5S”.