Extra cashback di Natale: altri 150 euro di rimborsi per chi fa acquisti con carte e app
A dicembre il rimborso dovrebbe essere di 150 euro che andrebbero ad aggiungersi all’extra cash back di Natale, per 300 euro in tutto: come funziona
L’extra cashback arriva a Natale. Secondo quanto riferisce l’Ansa, allo studio del governo c’è l’ipotesi di un ulteriore rimborso del 10% fino a 150 euro (che si aggiunge alle misure di cashback già previste) per gli acquisti effettuati con carte e app nel mese di dicembre 2020.
L’extra cashback di Natale potrà essere erogato già entro fine anno a coloro che nel mese di dicembre faranno almeno 10 acquisti pagando elettronicamente. Il rimborso arriverà con un bonifico direttamente sul proprio conto corrente, ma non si sa ancora di preciso quando dovrebbe entrare in vigore la misura una tantum, si pensa all’inizio del mese.
Il piano cashback e l’extra cashback di Natale
Il piano generale di cashback del governo ha tra gli obiettivi quello di favorire i consumi e il settore del commercio, falcidiato dalla pandemia di Covid, e prevede il rimborso del 10% di quanto speso per gli acquisti fatti con bancomat, carte e app.
A dicembre il valore del rimborso dovrebbe essere di 150 euro che andrebbero ad aggiungersi all’extra cashback natalizio, per un ammontare complessivo di 300 euro. L’extra cashback di Natale arriverebbe come detto subito, ma per gli altri 150 euro di cashback si dovrebbe invece aspettare il mese di febbraio 2021.
Shopping natalizio e assembramenti, Miozzo: controlli e sanzioni
Oggi il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo ha messo in guardia da comportamenti irresponsabili legati allo shopping natalizio, invitando a evitare in via assoluta gruppi e assembramenti, avvertendo che ci saranno “controlli” e sanzioni “rigorose”, perché diversamente “salta tutto”.
“Per evitare l’assembramento da shopping, ci vorrà un monitoraggio rigoroso e sanzioni rigorose. Se non sarà così salta tutto e a gennaio siamo con la terza ondata” spiega all’Ansa Miozzo. Un monito lanciato nei giorni scorsi anche dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e prima ancora da Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università/azienda ospedaliera di Padova.