Grillo propone un’alternativa al Mes: paghino Chiesa e super ricchi
Con un post sul proprio blog, Beppe Grillo boccia il Mes e propone allo Stato due alternative per incassare 25 miliardi in due anni
Beppe Grillo boccia il Mes e propone due vie alternative per portare nelle casse delle Stato 25 miliardi di euro, l’equivalente di una manovra finanziaria. Attraverso un post sul suo blog ufficiale, uno dei padri fondatori del Movimento 5 Stelle prende spunto dalle parole del premier Giuseppe Conte, secondo cui il ricorso al “meccanismo europeo di stabilità” non sia necessario, per ribadire il suo no allo strumento. “Non starò qui ad elencare le mille ragioni che fanno del Mes uno strumento non solo inadatto ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento così delicato”, argomenta il comico genovese. Trattandosi di debito, insiste, il debito andrà un giorno pagato e di conseguenza si tratterebbe di uno strumento che andrebbe a gravare principalmente sulle nuove generazioni.
Le proposte di Grillo alternative al Mes
Piuttosto, ci sono due strade alternative da percorrere, una già apparecchiata e un’altra che, a suo dire, si potrebbe mettere in atto rapidamente e per due anni. La prima riguarda l’incasso di Imu e Ici dei beni immobili della Chiesa Cattolica. “Nel Novembre del 2018, una sentenza della Corte di giustizia europea, ha stabilito che lo Stato italiano deve riscuotere l’Ici non versata dalla Chiesa Cattolica tra il 2006 e il 2011 in virtù di una deroga concessa dal governo Berlusconi, successivamente ritenuta irregolare”, ricorda Grillo. Tra scuole private, ospedali, ostelli, asili nido, consultori familiari etc. la Chiesa non versa nelle casse dello Stato Italiano che li ospita qualcosa come 620 milioni di euro all’anno. Una cifra importante in una situazione di emergenza e visto che il governo Conte I non si è prodigato per riscuotere come previsto dalla sentenza della Corte di giustizia europea, si appella ora al Conte II e alla sua maggioranza, ricordando che il Movimento 5 Stelle ha già depositato un disegno di legge in questo senso, che se approvato porterebbe nelle casse dello Stato 5 miliardi di euro.
La patrimoniale solo per i “super ricchi”
Contestualmente, il comico genovese propone una patrimoniale, ma non nei termini sui quali si discute da giorni, bensì sarebbe una “super tassa” solo per “super ricchi” appunto. “Da giorni – scrive ancora Grillo sul suo blog – ormai rimbalza sui social come sui giornali l’ombra nefasta dell’avvento di una patrimoniale sui beni mobili e immobili degli italiani. La proposta presentata da Leu e Pd e subito bocciata dalla commissione Bilancio della Camera che l’ha definita “inammissibile” prevedeva un’aliquota progressiva minima dello 0,2% sui patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro, per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Ma, fortunatamente, non è passata e quindi capitolo chiuso. E se per una volta, invece che sovraccaricare di tasse la classe media che sta lentamente scomparendo, si procedesse a tassare soltanto i patrimoni degli italiani più ricchi? Nel nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto sulla ricchezza globale del Credit Suisse, ci sono 2.774 cittadini con un patrimonio personale superiore a 50 milioni di euro; se sommati, i loro patrimoni, ammonterebbero addirittura a circa 280 miliardi”.
“Un contributo del 2% per i patrimoni che vanno dai 50 milioni di euro al miliardo – prosegue il leader carismatico del Movimento 5Stelle – genererebbe un’entrata per le casse dello Stato poco superiore ai 6 miliardi. Uno del 3% dato dai multimiliardari potrebbe fruttare circa 4 miliardi ulteriori. Una patrimoniale così concepita, significherebbe per le casse dello Stato un’entrata garantita di almeno 10 miliardi di euro per il primo anno, e di ulteriori 10 se la misura venisse confermata anche per il 2022″. Altri 20 miliardi, che sommati alle cifre da incassare dalla Chiesa farebbero appunto 25 miliardi totali per il biennio 2021-2022.