Russia, Navalny: “Mi hanno messo il veleno nelle mutande”
L’oppositore di Putin Alexei Navalny ha fatto confessare l’uomo che lo ha avvelenato: il veleno era nelle mutande.
Il veleno era nelle mutande. Non è il titolo di un film hot, ma quanto sostiene Alexei Navalny, noto oppositore di Vladimir Putin che ha rischiato la vita dopo essersi sentito male su un volo di ritorno a Mosca dalla città siberiana di Tomsk ad agosto. Dopo un lungo ricovero in ospedale, in terapia intensiva, è stato trasferito in Germania, nonostante i medici russi non volessero farlo espatriare, probabilmente per evitare che si capisse come e con cosa è stato avvelenato.
Adesso, dopo mesi, è stato lo stesso Alexei Navalny, finalmente completamente ripresosi, a trovare una possibile verità: su è spacciato come assistente di Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza russo, e ha chiamato Konstantin Kudryavtsev, uno degli agenti federali russi che avrebbe partecipato al piano per avvelenarlo e ucciderlo. Ebbene Navalny ha chiesto di farsi spiegare i dettagli dell’operazione e Kudryavtsev ha detto che la sostanza tossica Novichok usata per avvelenarlo sarebbe stata messa nelle mutande, nella zona dell’inguine.
I servizi segreti russi hanno respinto ogni accusa e hanno detto che il video pubblicato da Navalny su YouTube in cui si può sentire la telefonata con Kudryavtsev, è un falso.
Ricordiamo che dalle analisi che sono state fatte dai laboratori tedeschi, francesi, svedesi e anche dall’Opac, è emerso che Navalny è stato effettivamente esposto alla sostanza Novichock, un agente nervino di epoca sovietica, anche se Mosca ha sempre negato ogni suo coinvolgimento.
La telefonata di Navalny a Kudryavtsev è stata fatta lo scorso 14 dicembre, ossia il giorno dopo che il sito web Bellingcat ha pubblicato un’inchiesta in cui si afferma che lo stesso Navalny sarebbe stato avvelenato da una squadra di sicari sotto copertura per conto proprio dell’Fsb, erede del Kgb, e nell’inchiesta Kudryavtsev viene indicato come uno specialista di armi chimiche.
Kudryavtsev, però, ha detto di non aver partecipato di persona all’avvelenamento, ma ha aggiunto che se il pilota non avesse effettuato l’atterraggio di emergenza permettendo ai paramedici di agire rapidamente, Navalny sarebbe sicuramente morto.