I parenti delle vittime di COVID chiedono 100 milioni a Conte, Speranza e Fontana
Al via le prime richieste di risarcimento dei familiari delle vittime di COVID di Bergamo. Destinatari: Conte, Speranza e Fontana.
Partono da Bergamo, l’area più colpita dalla prima ondata della pandemia di COVID-19 in Italia, le prime richieste di maxi risarcimento da parte dei familiari delle vittime di coronavirus. Almeno 500 i familiari che hanno deciso di unirsi nel Comitato Noi Denunceremo e che, rappresentati dall’avvocato Consuelo Locati, si stanno muovendo in sede civile contro il governo di Conte e la Regione Lombardia.
Sono il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro della Salute Roberto Speranza e il governatore della Lombardia Attilio Fontana i tre destinatari dell’atto di citazione depositato oggi presso il tribunale di Roma per una richiesta complessiva di 100 milioni di euro a titolo di risarcimento, circa 200mila euro per ciascuna famiglia privata di un proprio caro a causa della pandemia.
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Perchè le richieste di risarcimento per le vittime di COVID
Alla base delle richieste di risarcimento in sede civile ci sono i numerosi errori compiuti a più livelli nella prima fase della pandemia, a cominciare dall’immediata riapertura, dopo una manciata di ore e senza le dovute precauzioni, dell’ospedale di Alzano Lombardo il 23 febbraio scorso, quando la conferma dei primi casi di COVID-19 avrebbe dovuto far scattare tutte le procedure a cui adesso, dieci mesi dopo, siamo ormai abituati.
Alle autorità italiane viene contestata anche la mancata istituzione della zona rossa tra Alzano e Nembro, diventata un vero e proprio grande focolaio di COVID-19 che si sarebbe potuto limitare con tempestive misure restrittive.
L’Italia, e in particolar modo la Regione Lombardia nella prima fase, si è trovata impreparata di fronte all’arrivo della pandemia e la colpa, secondo il Comitato Noi Denunceremo, è anche della mancanza di un piano pandemico nazionale e di un piano regionale aggiornato che sarebbe dovuto scattare tempestivamente e permettere alla Regione Lombardia di procurarsi in modo tempestivo i dispositivi di protezione individuale necessari per limitare la diffusione del contagio.
Verità, non indennizzi
Il Comitato Noi Denunceremo non ha come obiettivo primario quello di permettere ai familiari delle vittime di ottenere dei risarcimenti. Il presidente Luca Fusco ha spiegato che si metteranno sì a disposizione degli associati tutti gli strumenti necessari per muoversi nelle sedi opportune, ma l’obbiettivo del comitato è far emergere la verità:
Ci tengo a precisare che il comitato Noi Denunceremo vede in questa azione giudiziaria un chiaro atto politico. Un tentativo per tracciare una linea ben definita tra ciò che è considerato accettabile e ciò che non deve mai esserlo in alcun modo. Queste denunce sono il nostro regalo di Natale a chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto mentre in Italia, il 25 di Dicembre, ci saranno 70.000 sedie vuote. Con una adeguata pianificazione, cosi come richiesto più e più volte dall’UE e dall’OMS siamo sicuri ce ne sarebbero state molte meno.