Sileri: “Vaccino obbligatorio se non copriamo due terzi degli italiani”. Miozzo: “Obbligo in RSA e ospedali”
Il vaccino anti-covid deve essere obbligatorio o no? Ecco cosa ne pensano Pierpaolo Sileri e Agostino Miozzo (Cts).
Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, molto gettonato in questi giorni dai media mainstream, ha rilasciato un’intervista a La Stampa in cui ha detto a chiare lettere che se non ci sarà un’adesione massiccia alla vaccinazione, di almeno i due terzi degli italiani, si procederà a rendere obbligatorio il vaccino, un provvedimento che, secondo quanto affermato anche dal costituzionalista Giovanni Maria Flick, è perfettamente a norma secondo la Costituzione.
Sileri ha detto:
Non illudiamoci di uscirne in poche settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di un’adesione massiccia al vaccino.
Sileri ha anche detto, in relazione ai medici e infermieri che non vorrebbero vaccinarsi, che è da mettere in dubbio la qualità del sistema formativo e ha spiegato:
Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento. Al momento non è prevista alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà. Ma non è un problema attuale. Sono fiducioso.
Sul fatto che la Germania abbia avuto più dosi di vaccino, Sileri ha commentato:
Va fatta luce, se c’è stato un errore nella distribuzione. Comunque, ci sono delle percentuali settimanali destinate a ogni Paese e queste verranno rispettate. Ad aprile arriveremo a 13milioni di dosi? Se tutto va bene. Devono ancora essere approvati i vaccini e ci sono tempi che si potrebbero allungare. Non mi stupirei se questi calcoli venissero corretti strada facendo
Sul numero di operatori necessari per la vaccinazione, Sileri ha detto che il bando per 15mila dovrebbe essere sufficiente, ma ha aggiunto:
Poi, quando arriveranno gli altri vaccini, dovremo mettere in campo anche altre figure. In bilancio è previsto un coinvolgimento dei farmacisti, ma anche gli odontoiatri vanno presi in considerazione. Anche a loro dovremmo garantire la vaccinazione.
E per quanto concerne la terza ondata, il viceministro ha detto:
Siamo al sicuro dalla terza ondata? Temo di no. Il vaccino, che ha un’efficacia accertata a un mese dalla prima dose, nulla potrà sulla probabilissima recrudescenza che vedremo nei prossimi giorni. Riaperture? Se in una regione la curva è sotto controllo da settimane, non vedo perché non si debba iniziare a parlare di una graduale riapertura. Compreso l’allungamento progressivo degli orari di bar e ristoranti e l’apertura dei centri commerciali la domenica.
Miozzo: “Vaccino sia obbligatorio per medici e personale sanitario”
Anche il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo ha parlato a chiare lettere e per quanto riguarda alcune categorie, secondo lui, il vaccino deve assolutamente essere obbligatorio:
Medici, infermieri, personale sanitario: il vaccino anti Covid deve essere obbligatorio. Lo stesso deve valere per chi lavora nelle Residenze sanitarie, dobbiamo difendere gli anziani. L’obbligo deve valere non solo per chi assiste gli ospiti, ma pure per chi entra a fare le pulizie. Io andrei anche oltre. Penso a tutte le strutture pubbliche, alle scuole, a chi lavora a contatto con molte persone. La via maestra è quella del convincimento. Ma in un ospedale non ci devono essere tentennamenti: se vuoi lavorare, devi vaccinarti. Rendere obbligatorio il vaccino per tutti, da subito, può essere controproducente, rischi di alimentare l’irrazionalità no-vax. Devo dire che questi strumenti di sensibilizzazione e informazione ancora non li vedo. Prevale nella narrazione collettiva il dubbio. Va anche detto che nel prossimo futuro sarà obbligatorio essere vaccinati per viaggiare, si va verso il passaporto sanitario. In fondo, già oggi in alcuni Paesi non entri se non hai determinate vaccinazioni, dove sarebbe lo scandalo?
A Miozzo è stato chiesto se il Cts ha consigliato di vaccinare le alte cariche dello Stato, come sta avvenendo in altri Paesi, ma lui ha risposto:
Non ci hanno posto quesiti sulle vaccinazioni. La mia opinione, però, è che bisognerebbe vaccinare e proteggere chi ricopre incarichi di responsabilità.
E per quanto riguarda una possibile impennata di contagi dopo le feste, Miozzo ha commentato dicendo che non sembrano esserci state gravi violazioni delle misure di contenimento, ma si potrebbe pagare la concomitanza del contagio dell’influenza.