Perché il vaccino non può (assolutamente!) causare la Covid-19
L’Istituto Superiore della Sanità spiega perché è impossibile che il vaccino possa causare la malattia conosciuta come Covid-19.
Uno degli argomenti preferiti dei no vax in questi giorni è: quando ci si vaccina contro il coronavirus, viene iniettato il virus, per fare in modo che gli anticorpi si mettano a lavoro, ma può succedere che il virus abbia la meglio e dunque ci si ammali della stessa malattia per la quale ci si sta vaccinando. Ebbene, non c’è niente di più sbagliato e lo spiega nei dettagli l’Istituto Superiore della Sanità.
Nel suo sito, nella specifica sezione dedicata al vaccino anti-Covid, l’ISS chiarisce una volta per tutte che “una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino”.
Abbiamo già spiegato più volte che dopo la somministrazione della prima dose del vaccino non si è ancora immunizzati, per esserlo bisogna aspettare circa una settimana dopo la somministrazione della seconda, quindi ci vuole circa un mese dalla prima iniezione. E nell’arco di quel periodo è possibile contrarre il virus come capita a tutti, per questo è fondamentale continuare a rispettare le norme quali distanziamento, uso della mascherina e lavaggio frequente delle mani.
L’ISS spiega poi che il vaccino anti-Covid non consiste nell’iniettare il virus, tutt’altro:
Il vaccino attualmente in uso in Italia usa la tecnologia a mRna. Il vaccino induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2. Con questo vaccino, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina Spike non può causare infezione o malattia.
Quindi, quando qualcuno dice a chi si è vaccinato “vediamo quando muori”, come è successo all’infermiera Claudia Alivernini, si può obiettare con questa spiegazione scientifica fornita direttamente dall’ISS. E ripetiamo fino allo sfinimento che il vaccino anti-Covid non contiene il virus, ma soltanto particelle di grasso che includono l’mRNA, colesterolo, sali, saccarosio e acqua, quindi tutte sostanze naturali.
Aifa: “Finora reazioni avverse minime”
A confermare che il vaccino anti-Covid non fa male arriva anche l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), il cui direttore generale Nicola Magnini questa mattina a Radio anch’io su Rai Radio 1 ha spiegato:
Su 180.000 vaccinazioni effettuate finora, le reazioni avverse riportate sono minime: solo effetti locali in una percentuale ridotta di pazienti o qualche cefalea, ma nessun effetto indesiderato grave. Nessuna reazione grave di tipo anafilattico.
Magnini ha parlato anche del vaccino Moderna, che probabilmente riceverà l’autorizzazione dall’Ema domani e ha aggiunto:
Il 7 gennaio la Cts di Afa deciderà la collocazione del vaccino nel Ssn italiano per le modalità di utilizzo. I vaccini Pfizer e Moderna sono molto simili. Entrambi usano la tecnologia a Rna, hanno coinvolto oltre 30.000 pazienti: penso che possano meritare un giudizio di equivalenza e sovrapponibilità.
A questi vaccini si aggiungeranno poi quello di AstraZeneca-Oxford ed entro l’estate anche quello tutto italiano di ReiThera, che probabilmente sarà in una sola dose, senza richiamo.