Grillo attacca Renzi tramite Cicerone: “Vattene e porta via tutti i tuoi”

Beppe Grillo sembra aver perso la pazienza e risponde alle manovre politiche di Matteo Renzi con un’orazione di Cicerone

6 Gennaio 2021 12:30

A Beppe Grillo non vanno giù le manovre di Matteo Renzi, leader di Italia Viva che sta lavorando per staccare la spina al governo Conte. Padre fondatore assieme a Gianroberto Casaleggio e leader carismatico del Movimento 5 Stelle, il comico genovese senza mai citare il leader di Italia Viva, lo attacca tramite un’orazione di Cicerone contro la congiura di Catilina. “L’8 novembre del 63 a.C., il Console Cicerone pronunciò in senato un severo discorso contro Lucio Sergio Catilina – esordisce Grillo sul suo blog – Ripropongo qui un estratto lasciando a voi l’ispirazione per la sua adattabilità nell’affrontare la realtà”.

Grillo/Cicerone: “Quanto approfitterai della nostra pazienza”

Il post prende il titolo di “Quo usque tandem (fino a che punto)” ed è proprio l’incipit dell’orazione con cui Cicerone attacca Catilina. Grillo ripropone ad arte il brano sostanzialmente equiparandolo alla situazione attuale in cui Renzi, che non ha molti consensi nel Paese, sembra ormai aver deciso che sia il momento di porre fine all’esperienza del Conte bis, in piena pandemia. “Quo usque tandem (fino a che punto) approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà la tua temerarietà che ha rotto i freni?”, le parole di Cicerone che dal blog di Grillo suonano come una sorta di monito per l’ex rottamatore.

Quella tra Grillo e Renzi è una contesa che non sembra avere fine. Nonostante l’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e Italia Viva per la formazione del governo giallorosso, le rispettive posizioni sono sempre rimaste distanti e su temi singoli negli anni sono spesso volati strali. Ora, il comico genovese utilizza parole risuonate a Roma oltre 2000 anni fa per invitare l’ex premier a lasciare la scena politica italiana, senza mezzi termini. “Hai diviso l’Italia tra i tuoi; hai stabilito la destinazione di ciascuno; hai scelto chi lasciare al Governo e chi condurre con te. Le porte sono aperte – continua il passo di Cicerone – Vattene! Porta via anche tutti i tuoi. Purifica la città! Tutte le volte che hai sferrato un colpo contro di me, l’ho parato con le mie forze: ma ormai attacchi apertamente tutto lo Stato; vuoi portare alla totale distruzione il Governo e la vita di tutti i cittadini, dell’Italia intera”.

Se cade il governo…

Lo scenario, purtroppo, con una nazione in piena emergenza non è dei migliori: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sembra orientato verso un Conte ter, un rimpasto di governo, insomma, purché ci sia una maggioranza seria e non si tratti di un governicchio. L’alternativa, sposata dal PD, ma che non piace al M5S, è quella di tornare alle urne in piena pandemia. Ad Italia Viva, con i sondaggi attuali (è sotto il 3%) con cui rischia di rimanere fuori dal Parlamento, conviene davvero?

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