Il pasticcio delle siringhe inadatte ai vaccini inviate da Roma in Lombardia
Con le prime dosi di vaccino, da Roma inviate in Lombardia siringhe inutilizzabili dai sanitari: ecco cosa è successo
La Lombardia è attualmente terzultima per somministrazioni dei vaccini e il dato sta da giorni facendo maturare invettive e critiche nei confronti della Regione guidata da Attilio Fontana. Trattandosi dell’area maggiormente colpita dal Covid-19 e anche quella che ha ricevuto più dosi nella prima tranche (oltre 80mila), il fatto che Gallera si sia rifiutato di precettare medici ed infermieri in ferie ha dato adito a discussioni. C’è però una piccola scusante per il territorio lombardo in questa prima parte della campagna di vaccinazione: con le prime dosi sono state inviate da Roma siringhe inutilizzabili e le aziende sanitarie hanno dovuto fare di necessità virtù con quelle a disposizione. Un pasticcio insomma.
Le siringhe inadatte inviate da Roma in Lombardia
Ne parla oggi il Corriere della Sera, che riferisce come con la prima fornitura di vaccini dello scorso 30 dicembre, in Lombardia sono arrivati dei kit inadatti e quindi inutilizzabili. L’allarme era stato lanciato dal Policlinico San Matteo di Pavia, ma lo stesso intoppo è stato sperimentato da altre strutture sanitarie della Lombardia. In totale, infatti, da Roma sono state inviate 46mila siringhe non utilizzabili per iniettare le prime dosi di vaccino a sanitari e categorie a rischio, influendo inevitabilmente sulla lentezza delle inoculazioni. Nello specifico, 11.060 siringhe erano da 5 ml, quindi troppo grandi, mentre 35mila erano da 3 ml per la diluizione, ma prive delle tacche tarate sulle giuste quantità e quindi non utilizzabili per iniettare il vaccino anti-covid.
Tutto ok con la seconda tranche
Carlo Nicora, direttore del San Matteo, sottolinea anche che nei 46mila kit inviati da Roma, mancavano anche le siringhe da 1 ml, quelle indispensabili per iniettare il vaccino disponibile in questa fase, quello Pfizer/Biontech. Nella giornata di ieri, per fortuna, sono arrivati gli scatoloni con i nuovi kit e a quanto pare stavolta non ci sono brutte sorprese: al loro interno sono contenute le siringhe adatte e non è un caso che nelle ultime ore le vaccinazioni in Lombardia abbiano registrato uno sprint importante. La speranza è che da questo momento in poi gli intoppi siano pochi in modo da mantenere la media di ieri, con quasi 70mila vaccinazioni totali sul territorio italiano. Con queste media, servirà un anno e mezzo per vaccinare l’intera popolazione (considerata la necessità della seconda dose), si può e si deve fare meglio già a partire da domani.