Terapie intensive: 11 Regioni oltre la soglia critica del 30%
11 Regioni, cinque i più rispetto alla settimana scorsa, hanno superato la soglia critica del 30% per le terapie intensive.
In tutta Italia, secondo i dati del bollettino del 7 gennaio del Ministero della Salute, c’erano 2.587 pazienti con COVID-19 ricoverati nelle terapie intensive del Paese, 16 in più rispetto al giorno precedente e 156 nuovi ingressi.
Il Ministero della Salute lo scorso 20 aprile ha fissato come soglia di guardia il numero di 2.300 ricoverati per COVID nelle terapie intensive e i dati aggiornati a oggi ci confermano che le Regioni che hanno superato questa soglia critica del 30% sono ben 11, cinque in più rispetto alla settimana scorsa.
A certificare questo dato a livello regionale sono i dati diffusi dall’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali:
- Emilia-Romagna: 32%
- Friuli Venezia Giulia: 37%
- Lazio: 33%
- Lombardia: 38%
- Umbria: 34%
- Marche: 32%
- Piemonte: 31%
- Provincia autonoma di Bolzano: 32%
- Provincia autonoma di Trento: 52%
- Puglia: 34%
- Veneto: 36%
Siamo ancora ben lontani dai numeri dello scorso novembre, ma il dato in crescita di questi ultimi giorni dovrebbe far scattare ben più di un campanello dall’allarme in un momento in cui Paesi a noi vicini come la Germania o il Regno Unito hanno deciso di prolungare le misure restrittive almeno fino alla fine del mese di gennaio.
La situazione dei ricoveri in area non critica
Non va molto meglio neanche sul fronte dei posti occupati in area ‘non critica’, vale a dire i reparti di malattie infettive, medicina generale e pneumologia degli ospedali italiani, per i quali la soglia critica è stata fissata, con lo stesso decreto ministeriale del 30 aprile 2020, al 40%.
Sulla base dei dati diffusi dal Ministero della Salute il 6 gennaio ed elaborati dall’Agenas, sono 10 le Regioni in cui quella soglia del 40% è stata superata, due Regione in più rispetto a sette giorni fa e una in più rispetto a ieri, la Puglia.
- Emilia-Romagna: 44%
- Friuli Venezia Giulia: 52%
- Lazio: 45%
- Liguria: 41%
- Marche: 44%
- Puglia: 41%
- Piemonte: 47%
- Provincia autonoma di Bolzano: 45%
- Provincia autonoma di Trento: 60%
- Veneto: 43%