Vaccino anti-COVID, Moderna conferma: efficace contro la variante inglese e sudafricana
Moderna conferma l’efficacia del vaccino anti-COVID contro le due varianti del virus più temute, quella inglese e quella sudafricana.
La conferma che stavamo aspettando è arrivata. Il vaccino contro il COVID-19 messo a punto da Moderna, e già in corso di somministrazione anche in Italia, risulta efficace anche contro le due principali varianti del virus SARS-CoV-2, B.1.1.7 e B.1.351, identificate rispettivamente nel Regno Unito e in Sudafrica e ritenute più trasmissibili rispetto al ceppo più diffuso del virus.
Il vaccino così come commercializzato dall’azienda del Massachusetts, con le due dosi da 100 ug da somministrare a 28 giorni di distanza, ha dimostrato la stessa efficacia dichiarata dall’azienda statunitense anche sul ceppo B.1.1.7, la cosiddetta variante inglese del virus, e una risposta immunitaria più debole nei confronti della variante sudafricana – il ceppo B.1.351 – con anticorpi che secondo Moderna resterebbero sopra i livelli per i quali il vaccino può essere considerato efficace contro il virus.
Lo studio è stato condotto da Moderna in collaborazione col Centro di Ricerca Vaccini (VCR) dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive ed è già stato messo a disposizione della comunità scientifica per una validazione da parte di esperti imparziali non legati a Moderna o al National Institutes of Health degli Stati Uniti.
Se il vaccino di Moderna può quindi considerarsi efficace anche per le due varianti più temute ora in circolazione in tutto il Mondo, la società statunitense ha deciso comunque di adottare una nuova strategia clinica per affrontare in modo proattivo future mutazioni del virus SARS-CoV-2, così da essere pronti nel caso in cui venisse identificato un nuovo ceppo più virulento o letale e inefficace contro gli strumenti che si hanno già a disposizione.
La versione potenziata del vaccino di Moderna entra in Fase 1
In quello che l’azienda ha definito “abbondanza di cautela“, Moderna ha annunciato oggi l’avvio di una fase di test del vaccino contro il COVID-19 nella concentrazione già prevista per ogni singola dose, con l’aggiunta però una terza dose al fine di verificare l’eventuale aumento della capacità di neutralizzare il virus SARS-CoV-2 e le sue varianti già note.
In parallelo Moderna fa entrare in Fase 1 negli Stati Uniti una versione potenziata del vaccino mRNA-1273 che già conosciamo, ribattezzata mRNA-1273.351, da testare in modo specifico sulla variante sudafricana del virus SARS-CoV-2 con l’obiettivo di capire se cambiando la concentrazione del vaccino presente in ciascuna dose si ottengono dei risultati migliori.