Colpo di stato in Myanmar. L’esercito arresta Aung San Suu Kyi e prende il controllo
L’esercito del Myanmar ha preso il controllo del Paese e arrestato la leader di fatto Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint e i vertici della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), uscita trionfante dalle elezioni generali dello scorso novembre col 61% delle preferenze per la Camera delle nazionalità e il 58,6% alla Camera
L’esercito del Myanmar ha preso il controllo del Paese e arrestato la leader di fatto Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint e i vertici della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), uscita trionfante dalle elezioni generali dello scorso novembre col 61% delle preferenze per la Camera delle nazionalità e il 58,6% alla Camera dei rappresentanti.
È stata la TV di stato militare ad annunciare ai cittadini l’avvenuto colpo di stato, nell’aria da settimane dopo le tensioni tra l’esercito e il governo civile su presunte frodi denunciate dai militari, che alle elezioni di novembre supportavano il partito uscito sconfitto, il Partito dell’Unione della Solidarietà e dello Sviluppo (USDP). Tutti i poteri sono stati trasferiti al capo delle forze armate Min Aung Hlaing che resterà alla guida del Myanmar per i prossimi 12 mesi, periodo in cui resterà in vigore anche lo stato di emergenza.
A ricoprire la presidenza ad interim sarà il generale in congedo e vice presidente Myint Swe. I militari hanno prontamente interrotto le trasmissioni della TV di stato, disposto con effetto immediato la chiusura delle banche e interrotto i collegamenti telefonici nella capitale Nay Pyi Taw, dove le strade sono pattugliate dall’esercito, così come quelle di Yangon, la seconda città più grande del Myanmar.
Il colpo di stato è avvenuto a poche ore da quella che sarebbe dovuta essere la prima sessione del nuovo parlamento del Myanmar, con l’approvazione del nuovo esecutivo e la certificazione dei risultati delle elezioni dello scorso novembre. Sabato scorso l’Esercito aveva assicurato l’intenzione di onorare la costituzione e rispettare i risultati del voto.
Aung San Suu Kyi, tramite una nota diffusa dalla Lega Nazionale per la Democrazia, ha invitato i cittadini a non piegarsi al colpo di stato militare: “Chiedo al popolo di non accettare quanto accaduto, di rispondere e di protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato militare“.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno già condannato pubblicamente il colpo di Stato militare in Myanmar, definendolo un “tentativo di modificare l’esito delle ultime elezioni o di impedire la transizione democratica in Myanmar“.
Quelle dello scorso novembre erano le seconde elezioni generali libere dal 1990, dopo quelle del 2015 che avevano visto trionfare Aung San Suu Kyi e la sua Lega Nazionale per la Democrazia.
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