Cosa prevede il lodo Orlando? Apertura del M5S, no di Italia Viva
Il vicesegretario del Pd ha proposto un “lodo” sulla prescrizione che ha trovato il favore dei grillini, Italia Viva di Renzi chiude a questa ipotesi
Portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale entro sei mesi: obiettivo accorciare i tempi dei processi. Se quest’ultimo non venisse approvato, si lavorerebbe alla riforma della prescrizione votata dal governo gialloverde.
Questa è la proposta vicesegretario del PD, Andrea Orlando, che ha messo sul tavolo dei partiti di maggioranza raccolti in questi giorni attorno al presidente della Camera Roberto Fico. Sul cosiddetto lodo Orlando c’è l’apertura del Movimento 5 Stelle, mentre Italia Viva avrebbe rispedito al mittente la proposta.
Lo stesso Orlando intercettato dall’Agi ha commentato a riguardo:
Ci sembrava utile offrire un contributo per sbloccare questa situazione e abbiamo avanzato una proposta per mettere in discussione quello che finora è stato un tabù: la immodificabilità della norma Bonafede.
Il vicesegretario Dem ha poi aggiunto:
Partendo da quella che era stata la proposta di Walter Verini, mi sembrava importante mettere in moto un meccanismo positivo che chiedeva al M5s di rimuovere la immodificabilità. Dal M5s c’è stata una inattesa apertura, mentre da Italia Viva è arrivato un No. Speriamo di potere proseguire su questa proposta.
Insomma, quello sulla giustizia sembra un punto sul quale sarà difficile trovare un compromesso tra Italia Viva e il M5S. Il gruppo di Renzi è sempre stata critico sull’approccio definito “giustizialista” del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
La questione giustizia è stato fra i motivi della fine del Conte 1 quando i 5stelle governavano con la Lega di Matteo Salvini.
La riforma della prescrizione, cosa prevede
La tanto contestata riforma della prescrizione è entrata in vigore il 1 gennaio 2020 e ancora oggi si porta dietro contestazioni e malumori. Si tratta di uno dei temi su cui la politica italiana, ma non solo, si è sempre divisa. Quanto apportato da Bonafede prevede lo stop al decorrere dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, indistintamente se di condanna o di assoluzione. La maggioranza aveva fatto fatica a trovare un compromesso, poi la svolta arrivò con il lodo Conte bis successivamente inserito in un emendamento nella riforma del processo penale. Quest’ultimo consiste nel blocco della prescrizione solo per i condannati in primo grado per i quali torna a decorrere se assolti in appello retroattivamente. Il blocco dei termini resterebbe per chi viene condannato anche dalla Corte d’Appello.
Italia Viva è sempre stata contraria come una parte della magistratura e la quasi totalità degli avvocati. La critica si concentra sul fatto che i tempi troppo lunghi delle indagine dei pm renderebbero infiniti i processi successivi a quelli di primo grado. Adesso, con la proposta del lodo Orlando, resta ancora un nodo da scogliere.