Spostamento tra Regioni e sci: la prima decisione che dovrà prendere Draghi
L’esecutivo di Mario Draghi sarà chiamato subito a prendere una decisione: prolungare o meno il divieto di spostamento tra le Regioni.
Il governo di Mario Draghi è ancora in via di definizione, ma sarà chiamato presto a prendere una decisione sullo spostamento tra le Regioni e la riapertura degli impianti sciistici. Oggi il premier incaricato ha iniziato oggi il terzo e ultimo giorno del secondo giro di consultazioni con un calendario fitto che lo vedrà faccia a faccia con gli enti locali e le parti sociali, dall’ANCI ai sindacati CGIL, CISL e UIL, passando per Confcommercio, Confesercenti e anche WWF Italia, Greenpeace Italia e Legambiente.
Al termine di questo nuovo giro di incontri Draghi salirà al Colle per sciogliere la riserva al Capo dello Stato Sergio Mattarella e gli presenterà una lista dei Ministri che Mattarella nominerà, come previsto dall’articolo 92 della Costituzione, dando l’avvio all’iter parlamentare per ottenere la fiducia alla Camera e al Senato ed essere subito operativo.
Draghi ha già incassato il supporto di quasi tutte le forze politiche e il percorso verso la fiducia dovrebbe essere rapido, anche se resta il possibile scoglio dei Ministri: il premier incaricato, proprio nel rispetto di quell’articolo 92, non ha deceduto alla contrattazione delle poltrone. Ha presentato ai partiti una bozza di programma, ascoltato le loro posizioni e ha rimandato tutto al Parlamento, quando si presenterà con una squadra già pronta da approvare. Chi ha dato pubblicamente il proprio supporto farà marcia indietro perché non coinvolto in modo diretto nell’esecutivo?
Verso la proroga del divieto di spostamento tra le Regioni?
I tempi sono stretti e il nuovo governo si troverà di fronte un compito da affrontare in poche ore. Il DPCM in vigore scadrà il 5 marzo prossimo, e c’è tutto il tempo per capire come gestire la situazione di emergenza dopo quel periodo, ma il 15 febbraio terminerà il divieto di spostamento tra le Regioni e Province autonome. Non solo: pochi giorni dopo dovrebbero riaprire anche gli impianti sciistici nelle zone gialle d’Italia e ad oggi la situazione è in alto mare.
Durante l’ultimo Consiglio dei Ministri è stata scartata la possibilità che sia il governo uscente a prendere una decisione in materia e questo apre la strada a due possibili scenari che ricadono entrambi sul nuovo esecutivo: se il governo Draghi avrà già ottenuto la fiducia di Camera e Senato entro lunedì prossimo potrà emanare subito un decreto per fissare le nuove regole. Se invece, il giuramento e la fiducia tarderanno si dovrà valutare la possibilità di un decreto del governo prima di aver incassato la fiducia in Parlamento.
Draghi non si è ancora espresso in modo chiaro sul tema, ma stando a quanto è trapelato dagli incontri di questi giorni l’ex presidente della BCE, complice anche la diffusione delle varianti del virus in Italia e la mancanza di una mappatura indicativa, sarebbe orientato a prorogare le misure già in atto, se non fino al 5 marzo almeno per un’altra settimana così da avere dati aggiuntivi per una valutazione più precisa.
Ad oggi, intanto, il Comitato Tecnico Scientifico ha fatto sapere di non aver ricevuto la richiesta di pareri circa un’eventuale proroga delle misure attualmente in vigore.