Guerriglia urbana in Spagna contro l’arresto del rapper Pablo Hasel
Le violente proteste in Spagna proseguono ormai da quattro giorni e stavolta il COVID-19 e le restrizioni non c’entrano. Le scene di guerriglia urbana che stiamo vedendo da metà settimana sono legate all’arresto del rapper catalano Pablo Hasel, finito in manette martedì scorso dopo esser stato condannato a nove mesi di carcere per aver insultato
Le violente proteste in Spagna proseguono ormai da quattro giorni e stavolta il COVID-19 e le restrizioni non c’entrano. Le scene di guerriglia urbana che stiamo vedendo da metà settimana sono legate all’arresto del rapper catalano Pablo Hasel, finito in manette martedì scorso dopo esser stato condannato a nove mesi di carcere per aver insultato la Corona e aver incitato al terrorismo attraverso la sua musica e alcuni i suoi tweet.
Martedì il rapper, dopo la sentenza, si era barricato in un edificio dell’Università di Lleida, in Catalogna, rifiutandosi di presentarsi in carcere per iniziare a scontare la pena inflittagli poche ore prima. Neanche il supporto di centinaia e centinaia di cittadini, pronti ad unirsi in quella protesta, è riuscito ad impedire l’arresto del rapper. Martedì mattina i Mossos d’Esquadra hanno fatto irruzione nell’edificio in cui Pablo Hasel si era barricato e lo hanno condotto in carcere.
Le proteste si sono intensificate subito dopo l’arresto di Hasel e col passare dei giorni e tutte le principali città della Spagna sono in corso ormai da giorni, spesso fuori controllo. Da Madrid a Barcellona, passando per Girona e la stessa Lleida in cui è avvenuto l’arresto. Numerosi gli arresti da martedì scorso ad oggi, con migliaia di agenti impegnati in tutto il Paese per contenere le accese proteste.