Vaccini AstraZeneca: fake news via Sms e finti comunicati
Sui vaccini AstraZeneca si stanno diffondendo fake news attraverso vari canali: interviene anche la Polizia Postale
I vaccini AstraZeneca sono uno degli argomenti più trattati in questi giorni su media e social network. I (per fortuna) pochi casi di conseguenze serie dopo la vaccinazione con dosi provenienti da un particolare lotto, si è alimentata ingiustificatamente la paura nei confronti delle vaccinazioni. Per fortuna, secondo quanto emerso dall’ultimo indagine condotta da TVoice i no-vax rimangono in nettissima minoranza, ma sta di fatto che negli ultimi giorni le fake news si sono moltiplicate in maniera esponenziale. Tanto da costringere la Polizia postale ad intervenire con un’allerta.
Il finto comunicato dell’Aifa sul vaccino AstraZeneca
Nello specifico, si denuncia la circolazione in Rete e tramite social network di un falso comunicato dell’Aifa nel quale viene vietato l’utilizzo non di uno, ma di diversi lotti di AstraZeneca. Al contempo, stanno circolando di cellulare in cellulare Sms e messaggi veicolati da applicazioni di chat come WhatsApp che pubblicizzano servizi di prenotazioni di vaccini inesistenti. “L’AIFA – scrive la Polizia postale sul proprio sito ufficiale – ha smentito la notizia ribadendo che l’unico lotto di vaccino AstraZeneca oggetto del divieto d’uso a fini precauzionali, sul territorio nazionale, è quello con il numero ABV2856. Si ricorda che informazioni e comunicazioni attendibili, riguardanti la campagna vaccinale in atto contro il Covid19, sono quelle pubblicate sul sito ufficiale dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa.gov.it”.
Le fake news via Sms e app di chat
Quanto alle notizie ricevute via Sms, WhatsApp, Messenger, Telegram ed altre app di messaggistica, la Polizia Postale invita a non alimentare le catene di Sant’Antonio condividendo fake news e creando ulteriori allarmismi in un momento in cui gli italiani sono già provati dalla pandemia e dalle conseguenze economiche della stessa. “Si raccomanda sempre di non condividere notizie di cui non si abbia certezza della provenienza ma di segnalarle”, il consiglio della Polizia postale.