Come cambierà la campagna vaccinale dopo il via libera dell’EMA su AstraZeneca
Lo stop temporaneo di AstraZeneca rischia di rallentare la campagna vaccinale in Italia, ma è già pronto un sistema per recuperare in breve tempo.
La decisione dell’Agenzia Europea per i medicinali sul vaccino anti-COVID di AstraZeneca è attesa in giornata, ma l’Italia è già pronta per far ripartire a pieno regime la campagna vaccinale, seguendo l’esempio del Belgio che ha deciso di far finire in fondo alla lista delle priorità i cittadini che rifiuteranno la somministrazione del siero di AstraZeneca.
I problemi che la campagna vaccinale si troverà ad affrontare nelle prossime settimane sono almeno due, se escludiamo i possibili nuovi ritardi legati alla mancata consegna delle dosi di vaccino promesse dalle aziende farmaceutiche: le disdette degli appuntamenti già presi per le somministrazioni e la scarsa adesione tra le categorie con priorità rispetto al resto delle prenotazioni.
Overbooking per recuperare il ritmo della campagna vaccinale
Non appena arriverà il via libera dell’EMA le vaccinazioni con AstraZeneca riprenderanno con effetto immediato, ma bisognerà fare i conti con le conseguenze di questo stop temporaneo sui cittadini. Nonostante gli appelli rassicuranti che si stanno susseguendo in questi giorni, bisogna mettere in conto che un numero di aventi diritto al vaccino non si presenterà agli appuntamenti, come già accaduto nei giorni che hanno preceduto lo stop deciso dall’AIFA, quando la stampa italiana ha ricamato fin troppo sulle morti sospette che, dopo le autopsie, non erano in alcun modo legate al vaccino di AstraZeneca.
La fiducia è crollata in poche ore e gli hub vaccinali si sono ritrovati con defezioni dell’ultimo minuto, spesso senza neanche avvisare. E la storia è destinata a ripetersi anche nelle prossime settimane, man mano che la fiducia dei cittadini più restii verrà ricostruita. È impossibile, però, prevedere quante persone non si presenteranno agli appuntamenti già fissati e la strada che l’Italia intende intraprendere, almeno per il prossimo futuro, è quella dell’overbooking delle prenotazioni: si permette la prenotazione di un numero di persone superiore alle dosi disponibili di AstraZeneca, tenendo conto del fatto che una parte di queste non si presenterà.
I primi giorni non sarà facile aggiustare il tiro, ma non appena riprenderanno le vaccinazioni con AstraZeneca si riuscirà ad avere un’idea più chiara del numero di persone che si tireranno indietro, così da permettere stime più precise per le prenotazioni nei giorni successivi.
Chi non si presenta o non si prenota finisce in fondo alla lista
Le defezioni dei cittadini fanno emergere un altro problema. Che fare con chi non si presenta all’appuntamento o che, pur avendo la possibilità di farlo, non ha effettuato la prenotazione per il vaccino? La strategia è la stessa in vigore dall’inizio della campagna di vaccinazione, ma si prevede un’applicazione più rigida della stessa: chi ha la possibilità di ricevere il vaccino e preferisce non farlo finisce in fondo alla lista delle proprietà insieme al resto della popolazione.
Le difficoltà della campagna vaccinale in Italia sono palesi ormai da settimana ed inseguire persone che sono in dubbio sul farsi vaccinare o meno richiede tempo prezioso che può essere occupato per inoculare il vaccino a chi, invece, desidera farlo con priorità. Escludendo le persone che si sono viste cancellare l’appuntamento a causa dello stop dell’AIFA – e che potranno effettuare nuovamente la prenotazione non appena arriverà il via libera dell’EMA – chi non si è presentato per un qualsiasi motivo all’appuntamento già preso potrebbe dover attendere fino a tre mesi per avere una nuova possibilità.
Lo stesso vale per le categorie professionali e le fasce d’età che hanno la priorità sul resto della popolazione. Nel Lazio, ad esempio, la finestra per la prenotazione del vaccino per insegnanti, docenti e lavoratori della scuola si è chiusa dopo due settimane: chi in quel lasso di tempo non ha effettuato la prenotazione ha perso di fatto la priorità e dovrà attendere il via libera al vaccino per la popolazione generale.