Italia Viva: due senatori pronti a lasciare in attesa di tornare nel Partito Democratico
Oggi l’assemblea del partito. Matteo Renzi pronto a dire sì all’appello di Enrico Letta a condizione di mettere all’angolo i MoVimento 5 Stelle
Nel paese degli scienziati, la scissione dell’atomo è semplicemente un punto all’ordine del giorno.
Stando a indiscrezioni, nelle ore che precedono l’assemblea nazionale, Italia Viva di Matteo Renzi è destinata a perdere pezzi in Parlamento. Pare che i senatori Eugenio Comincini e Leonardo Grimani siano intenzionati ad abbandonare il senatore di Rignano alla volta del Partito Democratico.
Comincini, uno dei parlamentari più critici nei confronti della crisi del governo Conte II innescata da Matteo Renzi, non ha ancora confermato, ma secondo quanto riportato da Repubblica “l’annuncio dovrebbe arrivare nelle prossime ore”.
Agli stessi microfoni, Grimani ha detto “non ho preso alcuna decisione. Sono in una fase di verifica e ragionamento. Se dovrò rapportarmi con il Pd lo farò direttamente con il segretario”.
Il cambio di casacca dei due renziani di ferro – così si sarebbe detto una volta – pare quindi essere un po’ l’onda lunga dell’elezione di Enrico Letta alla segreteria del Pd. Stanchi del 2.5% al quale continua ad attestarsi Iv, il ritorno a casa dei due sembra essere ormai scontato.
E proprio dal Nazareno fanno sapere che ad attirare i due senatori è proprio la nuova – o vecchia – testa del partito, che nelle ore successive alla sua nomina ha dichiarato di voler aprire al dialogo con Matteo Renzi.
L’ex premier si è detto subito pronto a raccogliere l’invito, ma senza per questo favorire in alcun modo il MoVimento 5 Stelle.
Nell’assemblea di Italia Viva in programma nelle prossime ore, la sua linea consisterà proprio in questo: un’apertura a Letta per favorire la costruzione di un nuovo centrosinistra che metta però all’angolo i 5S.
Il discorso di Renzi sarà incentrato sulle tre emergenze del Paese, quella sanitaria, quella economica e quella della scuola. Il tutto è volto a ridare un po’ di buonumore ai suoi uomini, esclusi dal governo di Mario Draghi e per questo in preda a forti mal di pancia.
Il tutto in funzione di una formazione riformista e moderata che possa contenere al suo interno anche Azione di Carlo Calenda e +Europa (che solo una settimana fa ha visto l’uscita di scena di Emma Bonino e le dimissioni del segretario Benedetto della Vedova in attesa di un nuovo congresso).
L’orizzonte paiono essere le elezioni amministrative del prossimo autunno, in particolare nella città di Torino dove Renzi potrebbe appoggiare il candidato sponsorizzato dal centrodestra Paolo Damilano, o a Milano, appoggiando la ricandidatura di Beppe Sala.
“La crisi ci ha dato visibilità ma ci ha anche attirato antipatie, dobbiamo lavorare duro”, dice il vicepresidente della Camera Ettore Rosato. E per questo motivo, fare alleanze con chi ci sta pare essere l’unico modo per rimanere a galla, nella speranza che arrivino tempi (e numeri) migliori.