Il manuale del perfetto leghista
Il commissario calabrese Saccomanno ha scritto una lettera per “tracciare le linee di comportamento”: le regole per le nomine post elezioni regionali
Potrebbe essere intitolato “Il manuale del perfetto leghista”, ed è in pratica un insieme di regole stringenti scritte per ogni esponente del Carroccio della Regione Calabria.
Dalle “condotte assolutamente vietate” come “assumere atteggiamenti non consoni allo stile della Lega”, il vademecum sembra essere un elenco di obblighi e doveri ai quali deve stare ogni leghista calabrese.
Si tratta in realtà di una lettera scritta da Giacomo Saccomanno, Commissario calabrese della Lega di Salvini ed ex Forza Italia, inviata a quei rappresentanti del partito che vogliono “comprovare fattivamente sia l’appartenenza che l’efficienza”.
Pena, riporta un articolo di Repubblica, “l’esclusione dalla giostra di nuove nomine interne messe in agenda per dopo le regionali” dove Salvini sembra intenzionato a presentare la candidatura dell’attuale facente funzioni Nino Spirlì.
I leghisti calabresi, quindi, dovrebbero muoversi sulla base della loro “umiltà e passione, aprendo sempre più dialoghi sereni con le persone che devono essere ascoltate e rassicurate”.
“Ho avuto l’impressione – si legge – che molte regole siano saltate e non vi sia chiarezza sulla funzione del commissario e, quindi, mi pregio, brevemente, di tracciare delle linee di comportamento in modo tale che si evitino errori, molte volte, per mancata conoscenza”.
“Per evitare che si possa dire ‘io non sapevo’, ogni problematica esistente si discute all’interno delle sedi ufficiali del partito dove si devono trovare delle soluzioni condivise sempre nell’interesse del movimento”.
Per questo motivo, il “partito saprà riconoscere l’impegno di ognuno e saprà assumere quei provvedimenti che possano comprovare, appunto, la costanza di ognuno e l’attività proficua portata avanti”.
Il tutto è finalizzato a evitare l’assunzione di “atteggiamenti non consoni allo stile della Lega e cioè prudenza, umiltà, condivisione, responsabilità, credibilità, militanza, rispetto e, comunque, adesione alle direttive del partito”.
Il perfetto leghista di Calabria, quindi, non può “commentare negativamente azioni o provvedimenti assunti dagli organi del partito o da rappresentanti dello stesso nelle istituzioni”.
Ma soprattutto non deve “comunicare ai giornali e ai media eventuali insofferenze o altre notizie che possano nuocere al partito”.