Il senatore Nicola Morra è stato protagonista di un blitz al centro vaccinale di Cosenza che è già diventato un caso politico, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che chiedono senza mezzi termini le dimissioni del presidente della Commissione Antimafia. In attesa di capire se sarà espulso definitivamente dal Movimento 5 Stelle dopo la sospensione da parte dei probiviri, sabato il senatore calabrese è stato protagonista di un blitz cui sono seguite delle denunce pubbliche e la sua replica. A rendere pubblico l’accaduto è stato il dottor Mario Marino, dirigente dell’Asp di Cosenza, che ha parlato di irruzione del senatore nel centro vaccinale per contestare tempi e modalità di somministrazione dei vaccini, lanciando anche pesanti accuse di incapacità allo staff medico.
Il Dott. Marino preannuncia querela contro Morra
Parlando all’Adnkronos, il dottor Marino ha raccontato che Morra si sia arrabbiato “non per un fatto di servizio pubblico che riguardava i cittadini, ma perché i suoi parenti non erano stati chiamati. Dunque, per un fatto suo personale”. “Lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio”, preannuncia il dirigente. Versione totalmente opposta quella fornita da Morra tramite il suo profilo Facebook: il senatore pentastellato racconta che non può aver perorato la causa di qualche familiare semplicemente perché non ha genitori o suoceri da vaccinare: “Mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio”, spiega il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
La difesa e la polemica politica
Quanto all’opportunità della visita da parte di un politico presso un centro vaccinale, Morra si difende così: “L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”. Motivazioni che non bastano per placare le polemiche politiche ormai inarrestabili: i più “agguerriti” contro Morra sono i leghista Matteo Salvini che dall’interno della maggioranza ha solidarizzato con i medici calabresi chiedendo le dimissioni immediate del presidente della Commissione antimafia. Gli fa eco dall’opposizione Giorgia Meloni, mentre Italia Viva tramite Gennaro Migliore chiede ulteriori chiarimenti al senatore.
Sabato mattina, 20 marzo, mi sono recato presso l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Cosenza in viale degli Alimena per fare un controllo, esattamente come ho fatto ad ottobre scorso sempre nei locali di Serra Spiga ed anche 7 giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell’ASP di Cosenza per offrire la mia disponibilità nel sostenere l’azione vaccinale. Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti-web. Riguardo alle polemiche: mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio. Successivamente mi sono recato nei locali dell’ASP di Serra Spiga (Cosenza) ed ho incontrato il Dott. Mario Marino responsabile della centrale operativa territoriale, e l’ho messo telefonicamente in contatto con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, con il Dott. Giuseppe Longo Commissario alla sanità per la regione Calabria e con il Dott. Vincenzo La Regina Commissario dell’ASP cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti -lo dicono i numeri-. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un'azienda sanitaria provinciale con circa 1 MLD di debiti!L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza.
Posted by Nicola Morra on Monday, March 22, 2021
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