Covid: a maggio tutta Italia in giallo (e chiazze di bianco)
Ancora un altro mese di sacrifici, poi da maggio le riaperture in vista della stagione estiva: Sileri e Speranza (più cauto) confermano
Checché ne dica Salvini, l’Italia rimarrà chiusa anche dopo Pasqua e almeno fino al 30 aprile. Mario Draghi è stato chiaro e la Lega è stata sostanzialmente isolata nell’ultima riunione di maggioranza. Fino a fine aprile sono abolite le zone gialle e l’Italia sarà sostanzialmente divisa tra zone arancioni e rosse, anche se con la possibilità di riaprire le scuole fino alla prima media. Si tratta però dell’ultimo sforzo, promette il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che intervistato dal Corriere della Sera ha annunciato che “se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l’Italia sarà in giallo e qualche Regione anche in bianco”.
Non è la prima volta che si fanno promesse di questo tipo, purtroppo: nei mesi scorsi ci è stato chiesto di fare l’ultimo sforzo dopo l’estate per essere liberi a Natale; poi a Natale ci è stata chiesta pazienza per avere maggiore libertà a Pasqua ed ora ci viene chiesto un ulteriore sacrificio a Pasqua per salvare la stagione estiva. Cos’è che però stavolta differisce dal recente passato? Le vaccinazioni: se continueranno ad arrivare sempre più dosi e nelle prossime settimane aumenteranno sensibilmente le somministrazioni quotidiane, le cose non possono che migliorare.
Italia gialla (e bianca) a maggio: parola di Sileri
“Il trend è in lieve miglioramento, segno che le misure restrittive stanno funzionando – sottolinea ancora Sileri al Corsea – Ma è un dato ancora iniziale che va consolidato. Dobbiamo scendere di molto con l’Rt, l’indice di contagiosità. Ci servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone. A metà aprile 14-15 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose”. Dai dati forniti nei giorni scorsi emerge che ancora solo il 23% degli over 80 hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino, mentre il 50% solo la prima. Siamo indubbiamente indietro, ma il vice di Speranza rimane ottimista: “È chiaro che ci sono squilibri tra Regioni, ma tra due settimane il 50 per cento avrà ricevuto le due dosi e l′80 una dose”.
Da Speranza ottimismo più cauto
Insomma, c’è ottimismo sul fatto che si possa salvare quantomeno la stagione estiva riattivando quella macchina produttiva che è ferma ormai da troppo tempo. L’economia è al collasso e avanti così non si può di certo andare ancora molto a lungo. Ne è consapevole anche il ministro Roberto Speranza, che a Il Messaggero ha innanzitutto replicato alle richieste di riapertura di Salvini: “La situazione è ancora molto seria – ha evidenziato – gli scienziati ci dicono che nel contesto epidemiologico in cui siamo la zona gialla non è sufficiente”. Rispetto a Sileri, però, il titolare del ministero della Salute non si sbilancia sul ritorno ad una parvenza di normalità: “Non c’è un giorno X, in cui sarà magicamente tutto risolto, ma dobbiamo essere fiduciosi. Il ‘Green Pass’ europeo connesso alle vaccinazioni è la strada giusta per ricominciare a viaggiare in sicurezza”. A tal proposito, con 240 milioni di dose opzionate, 160 mila medici e 270 mila infermieri mobilitati, c’è la speranza (nomen omen) che “entro la fine dell’estate ogni italiano che vuole vaccinarsi possa farlo”.