In Italia 10 milioni di vaccinati. Ma serve un’accelerata

Entro la fine di marzo avremmo dovuto vaccinare 300mila persone al giorno, ma siamo ancora lontani da quella cifra. Ad aprile la possibile svolta

31 Marzo 2021 16:18

È finito il primo trimestre del 2021, e l’Italia ha superato le 10 milioni di dosi di vaccino somministrate. Un risultato sostanzialmente in linea con quello degli altri Stati europei, ma ancora non basta, soprattutto se pensiamo ad altri Paesi come Regno Unito, Israele e Stati Uniti, che però hanno goduto di maggiore autonomia rispetto al blocco Ue. L’Italia è riuscita a raggiungere questo numero grazie all’accelerata delle ultime settimanae successiva alla sostituzione, come commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, di Domenico Arcuri con il generale Francesco Paolo Figliuolo. Non basta, però: i numeri sono ancora bassi rispetto al programma, e il numero di 500mila vaccinati al giorno, fissato da Figliuolo per quando ci saranno dosi e strutture a sufficienza, sembra ancora parecchio lontano. A partite dal prossimo mese, però, dovrebbe aumentare in maniera esponenziale il numero di dosi a disposizione, con l’aggiunta del vaccino Johnson&Johnson a quelli Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. I dati completi del governo sono consultabili a questo link.

Come si vede dalla grafica, meno della metà di quei 10 milioni ha però ricevuto la seconda dose. Sui 10 milioni di dosi somministrate (sopra è riportata una cifra, di poco inferiore, aggiornata però alle primissime ore del 31 marzo), circa un terzo circa di queste sono andate a personale sanitario, un altro terzo agli over 80 e il resto a personale scolastico, forze armate, degenti delle Rsa e altre categorie non specificate.

In totale, l’Italia ha ricevuto più di 11milioni di fiale (11.247.180), divise così: 7,6 milioni di Pfizer-BioNTech, 2,7 milioni di AstraZeneca (la casa farmaceutica meno affidabile quanto al rispetto delle consegne) e meno di un milione – 826.600 – di Moderna.

Per la fine di marzo, però, era previsto – come si legge sulla tabella del sito del ministero della Salute – che arrivassero in Italia 15,7 milioni di dosi: questo, evidentemente, non è avvenuto, e al nostro Paese mancano più di quattro milioni e mezzo di dosi rispetto a quanto preventivato. Dicevamo però che per il futuro prossimo si può essere cautamente ottimisti: entro la fine di giugno dovrebbero arrivare 52,4 milioni di fiale, tra cui quelle Johnson&Johnson che non richiedono il richiamo – e le cui consegne inizieranno il 19 aprile. Proprio ad aprile l’Italia dovrebbe ricevere 9 milioni di fiale.

Per poter raggiungere l’obiettivo di immunizzare il 90% della popolazione a fine settembre, come detto dal governo, è necessario arrivare a vaccinare, a regime, mezzo milione di persone al giorno. Anche rispetto a questo obiettivo, al momento, l’Italia è in ritardo: entro l’ultima settimana di marzo, infatti, nelle intenzioni dell’esecutivo si sarebbero dovute vaccinare circa 300mila persone al giorno. Non è stato così: il 30 marzo sono state somministrate “solo” 237mila dosi, il 27 si è raggiunto il massimo di 259mila. L’obiettivo era quello di arrivare al 20 aprile al traguardo delle 500mila vaccinazioni al giorno, per poter immunizzare il 60% della popolazione già a fine luglio: i numeri dicono che siamo già parecchio in ritardo.

 

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