Cosa ha detto Draghi su vaccini e riaperture
Il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa in cui ha parlato di vari argomenti, dai vaccini alle scuole
Nel corso di una lunga conferenza tenutasi nella sala stampa di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto, insieme al presidente del Consiglio superiore della Sanità Franco Locatelli, il punto sulla campagna vaccinale in Italia. Draghi ha voluto aprire il suo discorso bacchettando i “furbetti” dei vaccini: “Ma con che coscienza ci sono persone che saltano la lista d’attesa cercando di farsi vaccinare prima, pur sapendo che in questo modo si lascia esposto a rischi chi ha più di 65 anni o qualche fragilità e, di conseguenza, un rischio concreto di morte? Il personale sanitario in prima linea è giusto che si vaccini, quello che non deve accadere è che la platea del personale sanitario si allarghi, includendo anche chi non è in prima linea”.
Il premier si è poi concentrato su AstraZeneca, per cui fortunatamente “il crollo di fiducia si vede meno di quanto ci si potesse aspettare”. Il governo continuerà “a dare messaggi rassicuranti, con grande serenità e non a cuor leggero”, e dopotutto, ha ricordato Draghi, “mi sono vaccinato con AstraZeneca, e così pure mia moglie”. Draghi ha poi affermato che il numero di dosi a disposizione nel nostro Paese non è calato, “anzi sta risalendo”, e che non ha dubbi che l’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno venga raggiunto. Al momento siamo ancora lontani da quella cifra, ma l’aver toccato le 293mila somministrazioni nelle ultime 24 ore significa che il numero sta crescendo. “Entro aprile”, ha aggiunto Draghi, saranno vaccinati “tutti gli over 80 e la gran parte degli over 75”.
Numeri confermati anche dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che oggi a Macerata (era in visita al nuovo centro vaccinale della città marchigiana) ha dichiarato che il piano vaccinale è stato riadeguato, con l’apertura delle somministrazioni di AstraZeneca anche agli over 60. “Il target non cambia, dobbiamo arrivare a 500mila dosi entro fine mese”. “La vicenda AstraZeneca spero si concluda così. Anche i nostri vicini come Germania, Belgio, Francia e Spagna ne hanno raccomandato la somministrazione anche a chi ha più di 60 anni”.
Le riaperture e la scuola
Mettere a riparo le categorie più deboli servirà anche a permettere più rapidamente le riaperture. Al momento, per quanto riguarda le misure restrittive, l’ultimo Dpcm è valido fino alla fine di aprile, ma c’è la possibilità di rivedere le misure in base ai numeri. “La miglior forma di sostegno economico sono le riaperture”, ha detto Draghi, che però ha sottolineato come “quanto più celermente si procede con le vaccinazioni, tanto più si procederà con le riaperture”. Al momento “non ho una data, perché dipenderà dai dati di diversi parametri. Uno è quello dei contagi, ma anche quello delle vaccinazioni sarà fondamentale”.
“Io voglio che le prossime settimane siano all’insegna delle riaperture, ma in sicurezza“. Draghi ha anche parlato delle manifestazioni dei commercianti degli scorsi giorni a Montecitorio, riconoscendo come oltre alla violenza ci sia anche la “disperazione” delle categorie coinvolte. Con “riaperture”, Draghi non comprende solo le attività commerciali, ma anche le scuole: “Vogliamo dare ai ragazzi almeno un mese pieno di attività scolastica, consentendo loro di finire l’anno insieme”.
Ristori e turismo
Non potendo garantire le riaperture immediate, Draghi ha affrontato anche il tema dei ristori: senza quantificare lo stanziamento, il presidente del Consiglio ha detto che il nuovo scostamento di bilancio sarà “superiore ai precedenti”. Infine, il premier si è concentrato sulle previsioni per la stagione estiva, soprattutto dal punto di vista del turismo.
Anche in questo caso manca una data. “Garavaglia dice a giugno, speriamo. Magari anche prima, chi lo sa”. Non di certo parole particolarmente rassicuranti, ma “siamo pronti ad accogliere tutti i turisti che abbiano un certificato vaccinale”. In ogni caso, il governo non darà “per abbandonata la stagione turistica, tutt’altro. E pensiamo anche alla stagione fieristica: sono molti gli appuntamenti in Italia tra maggio e ottobre che dobbiamo provare a salvare”. Infine, la conferma senza esitazioni del ministro della Salute Roberto Speranza, in questi giorni bersaglio di critiche da parte di Matteo Salvini: “L’ho detto anche a lui (Salvini, ndr): il ministro Speranza l’ho voluto io nel governo e ne ho molta stima“.