Conte mette Salvini di fronte alle sue contraddizioni. Da che parte vuole stare?
Salvini non ha ancora capito da che parte stare e anche l’ex premier Conte oggi mette il leader della Lega di fronte alle sue contraddizioni.
Maggioranza o opposizione? Matteo Salvini non sembra ancora capito da che parte stare, anche se ufficialmente con la sua Lega sta nella maggioranza e, sulla carta, dovrebbe supportare l’esecutivo di Mario Draghi in ogni sua decisione o quasi. La realtà dei fatti, però, ci dice che il leader della Lega preferisce tenere il piede in due staffe e guardare con un occhio ai consensi e con l’altro occhio a quella Giorgia Meloni che da settimane, tra un colpo di opposizione e l’altro, sta acquisendo consensi proprio a discapito di Salvini.
Da settimane ormai Matteo Salvini non perde occasione di fare pubblicamente pressioni al governo di cui fa parte la sua Lega, prima attaccando senza mezzi termini il Ministro della Salute – mentre Giorgia Meloni passa ai fatti e prova il tentativo di sfiduciare Speranza – poi facendo tutto il possibile per anticipare le riaperture di una settimana e poi, ancora, avviando una battaglia contro il coprifuoco alle 22.
Mario Draghi è irritato dal comportamento di Matteo Salvini e anche gli altri esponenti della maggioranza non perdono occasione per sottolineare le enormi contraddizioni del leader leghista, che vorrebbe tanto passare all’opposizione ma non sembra avere il coraggio di lasciare un governo per la seconda volta in due anni.
L’affondo di Giuseppe Conte: da che parte vuole stare Salvini
Allo sfogo di Enrico Letta è seguito oggi un preciso ed esaustivo affondo dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prossimo leader del Movimento 5 Stelle e abituato a dover affrontare con cadenza quotidiana le uscite di Matteo Salvini dopo averci governato insieme per 14 mesi ed averlo avuto all’opposizione per altri 17 mesi.
Con un lungo post su Facebook, Conte mette Salvini di fronte alle sue numerose contraddizioni:
Utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto. Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all’opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine.
L’ex premier non fa nomi e cognomi, ma si rivolge proprio a Salvini alla luce della petizione con cui il leader leghista punta a chiedere la cancellazione del coprifuoco. E, soprattutto, si rivolge ai parlamentari della Lega. Cosa intendono fare? “Si accoderanno ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno?“.
La chiusura è tanto concisa quanto efficace. Da che porta vuole stare Salvini? Vuole stare “da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio“?