Letta incontra Draghi: “Insoddisfazione per il metodo Salvini”. La replica: “È la concretezza”
Per il segretario del Pd, Salvini non può più continuare a stare con un piede in maggioranza e con l’altro all’opposizione.
Dopo oggi, chi ancora faceva finta di non vedere i problemi di questa maggioranza non potrà più negarli. Questo pomeriggio Enrico Letta, il segretario del Partito Democratico, ha incontrato Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri per esprimergli tutto il suo disappunto sul “metodo Salvini”.
Il colloquio, che ufficialmente doveva trattare “di lavoro e del sostegno ai giovani”, come riporta la nota di Palazzo Chigi, è servito in realtà a Letta per dire che nella maggioranza c’è qualcosa che non va, e quel qualcosa è la Lega di Salvini.
Stando a quanto riportano fonti del Nazareno, il segretario avrebbe esplicitamente espresso la sua “insoddisfazione verso il metodo Salvini”. In particolare, il Pd ha fatto leva sulla correttezza e sul rispetto nell’impegno comune dei partiti di maggioranza nel sostenere l’esecutivo Draghi. “Basta stare con un piede dentro e uno fuori“, dicono al Nazareno, non si può essere contemporaneamente al governo e all’opposizione.
LA REPLICA DI SALVINI
Come c’era da aspettarsi, la replica dello stesso Matteo Salvini non si è fatta attendere.
Intervistato da Affaritaliani.it il leader della Lega ha replicato: “Il ‘metodo Salvini’? È la concretezza. Stanotte ad esempio sono state approvate in Commissione al Senato le proposte della Lega sui soldi per i genitori separati in difficoltà, sul riconoscimento ufficiale (dopo dieci anni di attesa) della Lingua italiana dei Segni, sull’abolizione del canone Rai per bar, ristoranti e alberghi, sui fondi per le associazioni sportive”, rivendica.
E poi, tornando ad attaccare il suo stesso governo sulle posizioni prese in merito riaperture, ha detto: “A metà maggio, se i dati sanitari continueranno ad essere positivi come accade ormai da settimane, ci saranno riaperture, ritorno al lavoro, ripartenza e abolizione del coprifuoco. Questo è il ‘metodo Salvini’: leali e propositivi, non ci occupiamo di Ius Soli e ci fidiamo degli italiani”.
Nulla di nuovo sotto il cielo della politica, si direbbe, tranne che – riportano alcune fonti – il Pd giudica “scorretta e inaccettabile” la richiesta di una commissione parlamentare di inchiesta sulla pandemia nei momenti in cui “essa è ancora in corso” e non ci sono tutti gli elementi per valutare. Nonostante nel colloquio con il presidente del Consiglio non siano emersi i dettagli dal Nazareno fanno sapere di essere pronti a dare battaglia per difendere l’operato di Speranza. Se alla fine la commissione voluta dalla Lega dovesse nascere davvero, secondo il pd dovrà essere bicamerale, e si farà richiesta esplicita che si parta dall’analisi dell’operato nella Lombardia guidata dal leghista Attilio Fontana.
L’AGENDA DI GOVERNO
Durante il colloquio vero e proprio, invece, Letta ha espresso a Draghi la sua soddisfazione “per la tempistica e i contenuti del Recovery”. Ora, continuano dal Nazareno, si apre una fase nuova e per il Pd risulta necessaria “una grossa spinta sul lavoro con decontribuzione per creare nuova occupazione e la detassazione per le nuove attività imprenditoriali e pensare alla ripartenza del turismo”.
Secondo Letta, “i giovani devono essere al centro della ricostruzione del Paese dopo la grave crisi economica”.