Spagna: 5mila migranti nel giro di poche ore, come hanno fatto
Spagna: mai così tanti migranti in poche ore, Ceuta e Melilla prese d’assalto, schierato l’esercito, cosa sta succedendo?
Sono almeno 5.000 i migranti, tra cui un migliaio di minori, che nel giro di poche ore sono riusciti a raggiungere Ceuta. La città autonoma spagnola del Nordafrica è circondata dal Marocco ed ha una superficie di circa 18,5 chilometri quadrati. Il record di arrivi delle ultime 24 ore ha aumentato le tensioni tra Spagna e Marocco: un portavoce del governo spagnolo ha infatti sottolineato che è la più grande migrazione di sempre e che le 5.000 persone si sono spostate nuotando o addirittura camminando dalle spiagge del Marocco, approfittando della bassa marea.
Spagna: esercito schierato sulla linea di confine
Dopo essere riusciti a scavalcare la barriera del confine, centinaia di migranti si sono riversati a gruppi nell’altra enclave di Melilla. Per contenere gli arrivi è stato dispiegato l’esercito, perché dall’altro lato della barriera sono presenti ancora centinaia e centinaia di migranti che attendono il momento buono per scavalcare. La pressione, che ha subito l’apice nella giornata di ieri, non tende a diminuire e di tanto in tanto piccoli gruppi riescono a beffare i controlli entrando in territorio spagnolo. L’obiettivo è ovviamente quello di partire poi da Ceuta verso il Vecchio Continente.
Perché sono aumentati i migranti in Spagna?
Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un fenomeno analogo verso Lampedusa, dove si sono riversati nel giro di 24 ore oltre 2.000 migranti. Cosa sta spingendo migliaia di disperati a fuggire verso l’Europa? Dietro gli arrivi a Ceuta, dovrebbero esserci sostanzialmente le stesse cause di cui abbiamo parlato nel caso di Lampedusa: la pandemia, l’escalation delle tensioni in alcuni Paesi e la povertà che si sta aggravando nella regione sub-sahariana ha inevitabilmente dato un ulteriore input al fenomeno migratorio. Alcune voci hanno collegato i fatti di Ceuta e Melilla con la decisione della Spagna di consentire l’ingresso nell’ospedale di Logroño del capo del Fronte Polisario, Brahim Gali. Il presidente della Repubblica Araba Saharawi, 73 anni, dopo aver contratto il Covid ha chiesto aiuto alla Spagna per scopi umanitari ed è stato così accolto in anonimato. Sul suo capo, però, pendono pesante accuse di violazione dei diritti umani, terrorismo, torture e genocidio. Le autorità spagnole smentiscono ufficialmente che i moti migratori possano però essere collegati a questo evento.