Italia in zona gialla da lunedì. E sei regioni “vedono” il bianco
Per la prima volta, da lunedì il Paese sarà tutto nella zona di rischio più bassa. E a giugno qualche regione diventa bianca
Il ministro della Salute Roberto Speranza lo ha confermato: da lunedì, tutta l’Italia sarà in zona gialla: “Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità“, ha scritto il ministro sul suo profilo Facebook.
I dati delle regioni e dell’Istituto superiore di sanità parlano chiaro, e mostrano una curva epidemiologica in discesa: così, da lunedì 24 maggio l’Italia tornerà totalmente in zona gialla, cioè quella fascia dal rischio minore che permette di tornare a una vita quasi “normale”. Così anche la Valle d’Aosta, unica regione ancora in arancione, cambierà “in meglio” verso il giallo: da quando la divisione per colori è stata introdotta a novembre, è la prima volta che l’intero Paese è nella zona di rischio minimo.
Sei regioni in bianco da giugno
Secondo quanto stabilito dal decreto in vigore dal 18 maggio, dal primo giugno saranno in zona bianca Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, con quest’ultima che è l’unica regione ad aver già sperimentato, a inizio marzo, l’allentamento netto delle misure restrittive che ne consegue. Da lì, la Sardegna era anche tornata in rosso per tre settimane, e per un po’ è stata anche l’unica regione in questa fascia; ora, però, con l’Rt più basso in Italia (0,61) l’isola è pronta a “riabbracciare” il bianco. Il 7 giugno toccherà poi ad Abruzzo, Veneto e Liguria, ed è probabile che la stessa sorte tocchi (se i numeri dovessero scendere) una settimana dopo a Lombardia, Lazio e Umbria.
Come si entra in zona bianca
Per poter accedere alla fascia col numero minore di restrizioni in assoluto, il decreto ha specificato che l’incidenza settimanale dei contagi, cioè il numero ogni 100mila abitanti, debba essere inferiore a 50 per tre settimane consecutive. Al momento, nelle ultime tre regioni citate, l’incidenza è tra i 70 e i 90 casi ogni 100mila abitanti.
In zona bianca non è previsto il coprifuoco, e più in generale si verifica la ripresa in toto di qualsiasi attività. A dirla tutta, al momento, anche la fascia gialla consente praticamente il funzionamento di tutte le attività, ma rimane il coprifuoco fino alle 23 (che potrebbe durare ancora per poco). In ogni caso, se i numeri dovessero continuare a seguire questo trend, si può pensare che a metà giugno tutta Italia sarà in zona bianca.
Nuovi metodi di calcolo
A partire da oggi verrà inaugurato un nuovo sistema di monitoraggio, che fino a metà giugno andrà di pari passo con quello vecchio. In sostanza, se una regione avrà colori diversi in base ai due sistemi, prevarrà quello con meno restrizioni. Va innanzitutto calcolata l’incidenza, per determinare il colore: sopra il 250 è rosso, tra 249 e 150 è arancione, tra 149 e 50 è giallo, da 49 in giù è bianco.
Il passaggio da arancione a rosso, evidentemente quello più traumatico, verrà poi considerato anche in base alla percentuale di occupazione dei posti letto: con più del 30% delle terapie intensive e del 40% dei reparti internistici. L’Rt rimarrà come indicatore, per capire se la regione ha o meno il rischio di finire in rosso. Indipendentemente da tutto, zona rossa e arancione dovranno rimanere per almeno due settimane.