Addio alla quarantena per chi arriva in Italia dal 15 maggio: l’incontro Di Maio-Speranza
Il governo ha deciso: stop alla quarantena obbligatoria di 5 giorni per chi arriva in Italia dai Paesi UE già dal 15 maggio. Scelta giusta?
Quella che fino a pochi giorni fa era soltanto un’ipotesi, ora sembra ad un passo dall’ufficialità: l’Italia è pronta a sospendere la quarantena obbligatoria di 5 giorni per chi entra nel Paese da un qualsiasi Paese dell’UE. Questa mattina si è svolto un tavolo tra il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Ministro della Salute Roberto Speranza in cui è stata scelta una data: 15 maggio 2021.
Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, il 15 maggio è la data in cui scadrà l’ordinanza firmata da Speranza prima di Pasqua e l’esecutivo di Draghi, forte della necessità di far riprendere il turismo, ha scelto di non rinnovare l’ordinanza per qualche settimana ed invitare i turisti a raggiungere l’Italia già dal 15 maggio.
La quarantena obbligatoria di 5 giorni non decadrà soltanto per i cittadini e i turisti in arrivo dai Paesi dell’UE, ma anche per chi intende arrivare in Italia dal Regno Unito e da Israele, i due Paesi al Mondo che meglio hanno gestito la campagna vaccinale e che sono più vicini al ritorno ad una normalità da pre-pandemia.
Durante l’incontro tra i due Ministri si sarebbe deciso di lasciare l’obbligo di quarantena per chi arriva dagli Stati Uniti, anche se il governo è pronto ad impegnarsi nel potenziamento dei voli Covid-free in vista di una decadenza della quarantena in un secondo momento, forse già dalla metà di giugno.
L’Italia è pronta a dire addio alla quarantena per chi arriva dai Paesi UE
(5 maggio 2021)
Non solo il coprifuoco. Dalla metà di maggio l’Italia potrebbe decidere di dire addio anche alla quarantena obbligatoria per chi entra nel nostro Paese dal resto dell’Europa, una misura decisa dal Ministro della Salute Roberto Speranza poco prima delle vacanze di Pasqua dopo che Matteo Salvini ha fatto partire la polemica sulle libertà concesse agli italiani in fuga dall’Italia per il periodo pasquale mentre l’intero Paese era in zona rossa con spostamenti e libertà limitati.
È questo il piano che il governo di Mario Draghi sta delineando in questi giorni con la speranza che questa rapidità nella ripartenza del Paese, e anche del turismo, non porti ad una ripresa dei contagi con le conseguenze che abbiamo visto in quest’ultimo anno.
Se per l’addio al coprifuoco serale così come lo abbiamo conosciuto in questi ultimi mesi non c’è ancora una data certa, anche se si parla del 17 maggio, per la quarantena obbligatoria per chi arriva in Italia dall’UE una data c’è: è il 15 maggio 2021, giorno in cui scadrà ordinanza firmata da Speranza. Una data che, però, rischia di lasciare l’Italia scoperta per almeno un mese prima dell’arrivo della certificazione verde valida in tutta Europa.
Il bivio davanti al quale si trova il governo sulla quarantena obbligatoria
Come accaduto anche per il ripristino della zona gialla, anticipata al 26 aprile quando il piano originale del governo era di attendere ancora un po’, anche per l’addio alla quarantena obbligatoria per chi arriva da un qualsiasi Paese dell’Unione Europea l’esecutivo di Draghi si trova avanti ad un bivio: assecondare chi punta a riaprire tutto il prima possibile, e quindi permettere già dal 15 maggio l’ingresso senza quarantena di 5 giorni per chi arriva in Italia da ogni Paese UE, o prolungare l’obbligo di quarantena almeno fino a quando i turisti in arrivo non riusciranno a provare, grazie al certificato verde europeo, di esser stati vaccinati o di esser guariti dal COVID-19?
La buona notizia è che il governo non ha ancora preso una decisione su questo tema. Una nuova riunione al riguardo è in programma per la prossima settimana, quando i dati della situazione epidemiologica inizieranno a mostrare i primi segni della riapertura del Paese lo scorso 29 aprile. Solo a quel punto, coi dati più aggiornati, si potrà decidere se il “rischio ragionato” varrà anche per i turisti che puntano a raggiungere l’Italia nelle prossime settimane.
La fretta di accogliere i turisti è tanta e più che comprensibile, ma anche in questo caso non si guarda ai Paesi che meglio di altri hanno affrontato e stanno affrontando la pandemia. L’Australia, tra i Paesi più ferrei sul fronte quella quarantena obbligatoria, ad oggi non ha fatto alcuna concessione se non per la vicina Nuova Zelanda: nonostante l’epidemia sia ormai contenuta nel Paese, chiunque voglia entrare in Australia è soggetto alla quarantena obbligatoria di 14 giorni in una struttura scelta dal governo e a spese del turista o del viaggiatore.