Allarme BioNTech: “Servono altre dosi del vaccino, da soli non ce la facciamo”
Fabbisogno vaccinale a rischio nell’Ue. Il capo di BioNTech: “La situazione non è buona. Si è creato un gap e dobbiamo coprire il buco coi nostri vaccini”
BioNTech, l’azienda tedesca che ha sviluppato il vaccino anti Covid con Pfizer, l’unico per ora autorizzato nell’Unione europea, spiega che da sola non potrà sopperire alla richiesta di vaccini proveniente da tutto il continente. Se non saranno subito approvati in Europa altri vaccini anti coronavirus l’azienda non potrà coprire il fabbisogno vaccinale europeo.
“La situazione non è buona, si è creato un gap perché non sono stati approvati altri vaccini e noi dobbiamo coprire il buco con i nostri” spiega il numero 1 di BioNTech, Ugur Shin, in una intervista pubblicata dal settimanale Spiegel.
Il ministro della Salute tedesco Spahn contemporaneamente è tornato a chiedere all’Ema di accelerare con l’autorizzazione del vaccino di Oxford-AstraZeneca, i cui tempi di approvazione ad oggi non sono chiari. Il capo di BioNTech ha fatto presente che se in Europa non saranno autorizzati subito altri vaccini contro il Sars-CoV-2 potrebbero esserci problemi di approvvigionamento.
“Stiamo tentando di avere nuovi partner che producano per noi, ma non è che ci siano fabbriche specializzate che non vengono utilizzate in giro per il mondo che possano produrre vaccini della qualità richiesta da un giorno all’altro” dice il Ceo di Biontech che aggiunge: “Entro la fine di gennaio noi avremo una visione più chiara se potremo produrre di più e quanto”.
Sahin ammette che: “C’era l’idea che molte altre società sarebbero arrivate con i vaccini, c’era l’impressione che ne producevamo a sufficienza, che la cosa sarebbe stata sotto controllo”. L’azienda è insomma “sorpresa” di fronte ai problemi di fabbisogno vaccinale.
In settimana BioNtech era finita indirettamente, ma non troppo, nella polemica dopo la notizia che la Germania aveva acquistato dall’azienda tedesca alcune decine di milioni di dosi di vaccino in più rispetto a quelle previste dal piano vaccinale predisposto dall’Unione europea per i paesi membri.
Ma secondo Pagella Politica non sarebbe andata esattamente così. La Germania:
Non ha già acquistato, da sola, 30 milioni di dosi aggiuntive. Questo non significa che non abbia cercato di farlo in passato: notizie di “trattative” tedesche risalgono a ottobre scorso. È possibile che proprio l’acquisto di 100 milioni di dosi opzionali da parte dell’Ue sia stata una risposta proprio a questi negoziati.
Dal punto di vista legale, poi, la questione è complessa, ma secondo l’interpretazione più accreditata degli accordi europei gli Stati membri possono fare acquisti da soli solo se gli accordi con le case farmaceutiche sono conclusi, e quello con Pfizer si concluderà solo tra diversi mesi.
Ricordiamo che il piano predisposto dall’Ue prevede una diversa distribuzione delle dosi di vaccino sulla base della popolazione residente nei vari paesi membri.