Arrivano le zone “rosso scuro” in Europa. Come cambieranno gli spostamenti?
Al sistema a colori per le classificazioni dell’Europa basato sulla situazione epidemiologica potrebbe aggiungersi presto il rosso scuro.
Di fronte all’aumento delle infezioni in tutta Europa, la Commissione UE continua ad insistere su un approccio al COVID-19 coordinato a livello europeo, soprattutto sul fronte degli spostamenti tra le varie zone d’Europa on un obiettivo molto chiaro: le frontiere interne devono rimanere aperte, ma i viaggi non necessari dovranno essere scoraggiati e le misure che i vari Paesi adotteranno per controllare i viaggiatori in partenza e all’arrivo dovranno essere il più omogenee possibili così da non creare confusione tra i cittadini.
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha parlato senza mezzi termini dell’UE come di una zona epidemiologica unica che richiede una risposta unica da parte di tutti i Paesi UE. Uno dei primi passi in questo senso è già stato raggiunto: gl Stati membri UE hanno approvato all’unanimità una raccomandazione del Consiglio UE che stabilisce un quadro comune per l’uso dei test rapidi antigenici e il riconoscimento reciproco dei risultati dei test COVID-19 in tutta l’Unione Europea.
Il territorio europeo è già diviso, in modo simile all’Italia e ad altri Paesi UE, in aree di rischio con un sistema a semaforo – grigio, verde, arancione e rosso – che sarà potenziato con l’introduzione di un ulteriore colore, rosso scuro, per indicare quelle zone dell’UE in cui la circolazione del virus è molto alta.
Come funziona la classificazione a colori per le zone in Europa
Ad oggi, in attesa di capire quali saranno i criteri per definire la zona rosso scuro, così vengono assegnati i colori ai vari Paesi e Regioni d’Europa:
- Aree verdi (notification rate inferiore a 25 e test positivity rate inferiore al 4%): le aree in cui negli ultimi 14 giorni sono stati accertati meno di 25 positivi ogni 100mila abitanti e con tasso di positivi sul totale dei test condotti inferiore al 4%.
- Aree arancioni (notification rate inferiore a 50 e test positivity rate superiore al 4% oppure notification rate tra 25 e 150 e test positivity rate inferiore al 4%): le aree in cui negli ultimi 14 giorni sono stati accertati meno di 50 positivi ogni 100mila abitanti e con un tasso di positivi sul totale dei tamponi eseguiti nell’ultima settimana superiore al 4%, oppure le aree in cui ogni 100mila abitanti sono stati accertati tra i 25 e i 150 positivi negli ultimi 14 giorni e il tasso di positività è inferiore al 4%.
- Aree rosse (notification rate uguale o superiore a 50 e test positivity rate uguale o superiore al 4%): le aree in cui negli ultimi 14 giorni sono stati accertati 50 o più positivi ogni 100mila abitanti e con un tasso di positivi sul totale dei tamponi eseguiti nell’ultima settimana superiore al 4%.
- Aree grigie: le aree per le quali non sono disponibili dati sufficienti o se negli ultimi 7 giorni sono stati effettuati meno di 300 test ogni 100mila abitanti.
Quali sono i limiti agli spostamenti in Europa?
La regola di base per l’UE rimane: i Paesi UE non dovrebbero rifiutare l’ingresso a cittadini in arrivo da altri Paesi UE, ma la classificazione per colori dovrebbe servire per imporre limitazioni come l’obbligo di quarantena o di sottoporsi ad un test all’arrivo o al momento della partenza a seconda del colore della zona di partenza e di arrivo in quel determinato momento. Dovrebbe, perchè ad oggi non ci sono misure comuni tra i vari Paesi UE.
In Germania, ad esempio, l’ingresso da parte degli Stati membri dell’UE e dei paesi associati Schengen è consentito senza restrizioni, a meno che un paese o una regione non siano definiti come zona ad alto rischio dall’Istituto Robert Koch. In Spagna, invece, è consentito viaggiare dagli Stati membri dell’UE e dai paesi associati Schengen, ma è obbligatorio compilare un modulo di controllo sanitario (FCS) associato al tuo viaggio che permetterà ai viaggiatori di ricevere un codice QR personale da presentare al Controllo Sanitario dell’aeroporto di arrivo in Spagna.
Nessuna restrizione, invece, per il Portogallo, mentre per l’Italia tutti viaggiatori dell’UE che arrivano per motivi non essenziali sono soggetti all’isolamento fiduciario e alla sorveglianza sanitaria per 14 giorni.
L’obiettivo della Commissione Europea è quello di avere misure omogenee per ciascun colore, così che i cittadini europei abbiano ben chiaro, prima di mettersi in viaggio, quali sono i documenti da presentare e i comportamenti da adottare una volta entrati in un altro Paese.
Come cambieranno gli spostamenti da e verso le zone rosso scuro in Europa?
Ursula von der Leyen ha anticipato che gli spostamenti da e verso le zone rosso scuro potrebbero richiedere ai cittadini un test negativo eseguito prima della partenza e la quarantena obbligatoria subito dopo l’ingresso nel Paese per un periodo di tempo predefinito e uguale per tutti.
La proposta anticipata ieri sera dalla Presidente della Commissione UE dovrebbe essere formalizzata e presentata lunedì prossimo ai leader dei Paesi UE.