“Forti rialzi per le bollette da ottobre”. Ma il risparmio sull’anno scorso è di 200 euro
Le bollette delle utenze domestiche sono aumentate del 23% in 10 anni mentre i costi della materia prima scendevano
Agenzie e quotidiani online titolano nel tardo pomeriggio sui forti rialzi per le bollette da ottobre, del forte rimbalzo delle tariffe di luce e gas a partire dall’autunno, dopo l’annuncio in tal senso dell’Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente.
La quale spiega che le nuove tariffe per le famiglie in regime di maggior tutela aumenteranno del 15,6% per l’elettricità e dell’11,4% per il gas. I rincari, sottolinea l’autorità, arrivano dopo i forti cali del secondo trimestre 2020, -18,3% per l’elettricità e -13,5% per il gas, ribassi continuati per il gas anche nel terzo trimestre, -6,7%, mentre l’elettricità aumentava del 3,3%.
Luce e gas: risparmio di 207 euro sul 2019
Era atteso che dopo il lockdown, con l’avvio delle attività economiche e un po’ di fiato ai consumi, i prezzi dell’energia cominciassero ad attestarsi sui livelli pre-Covid. E di rialzi veri e propri in realtà si può parlare solo se si fa un confronto di brevissimo periodo, trimestrale, o se lo si fa tra la bolletta di agosto-settembre e la prossima.
Perché se si va al confronto su base annua, come evidenzia la stessa Arera, la famiglia tipo continuerà a risparmiare rispetto allo stesso periodo del 2019. 207 euro in meno. Nonostante i rialzi. Infatti, sempre secondo i calcoli dell’Arera, nel 2020 la spesa per energia di una famiglia con consumi tipo sarà pari a circa 485 euro per la luce, -13,2% sull’anno precedente, in valore assoluto 74 euro, e circa 975 euro per il gas, -12% sul 2019, per altre 133 euro l’anno risparmiate.
Materia prima giù bollette su
Se poi andiamo a guardare il trend degli ultimi 10 anni delle bollette delle utenze domestiche, vediamo che le tariffe sono cresciute del 23% secondo l’Analisi del sistema energetico italiano dell’Enea che sottolinea un dato: in questi due lustri mentre i prezzi all’ingrosso della componente energia e della materia prima sono scesi, le bollette sono lievitate.
Ad esempio il gas: se negli ultimi 6 anni il prezzo della materia prima (a metro cubo) è diminuito del 33%, le bollette sono aumentate del 6%. A pesare sono gli aumenti dei costi che vanno sotto voci come spese per il trasporto dell’energia, oneri di sistema, gestione del contatore.
Ma a pesare è anche la larga dipendenza energetica italiana da fonti tradizionali come il gas, che non abbiamo e che sono soggette a oscillazioni di prezzo. Legato a questo c’è l’altro problema del declino della produzione italiana di energia da fonti rinnovabili, con il settore che – a lungo trascurato dalla politica – avrebbe davvero bisogno di un piano Marshall per ripartire. Anche l’ambiente ringrazierebbe.