Berlusconi: “Sì alla manovra con misure per autonomi, sanare disparità”
Silvio Berlusconi scrive una lunga lettera al Corriere della Sera nella quale tende la mano al governo sul bilancio, ma solo a certe condizioni
Silvio Berlusconi tende una mano al governo in vista della manovra finanziaria, ma solo a determinate condizioni. In una lunga lettera inviata al Corriere della Sera, l’europarlamentare e fondatore di Forza Italia, chiede all’attuale maggioranza di sanare le disparità che ancora esistono tra lavoratori dipendenti ed autonomi. I secondi, secondo l’ex presidente del Consiglio, sono molto indietro rispetto ai primi quanto a tutele: “Non ci possono essere due Italie, una che si salva, l’altra – quella del lavoro autonomo – che deve cavarsela da sola – ammonisce Berlusconi in un momento in cui la pandemia sta portando alla chiusura di tantissime attività commerciali – Quello che chiediamo al governo è di sanare questa disparità, garantendo al lavoro autonomo, a professionisti, commercianti, artigiani, partite Iva, tutta la tutela necessaria”.
Nella missiva, Berlusconi sottolinea espressamente che le tutele nei confronti delle partite Iva sia una delle condizioni poste da Forza Italia al governo “per votare insieme i prossimi ‘discostamenti’ di bilancio”. L’emergenza, in effetti, ha riportato in effetti in auge una questione della quale si dibatte spesso in tempi di crisi e che può generare vere e proprie “guerre tra poveri”. Anche durante i mesi di lockdown, i dipendenti, soprattutto quelli del pubblico impiego, hanno continuano a percepire regolarmente gli stipendi, mentre per gli autonomi sono stati erogati bonus troppo spesso insufficienti a coprire le perdite e a garantire il sostentamento delle famiglie.
“Coloro che sono già garantiti – il lavoro dipendente, il pubblico impiego – in qualche modo continuano ad essere garantiti, almeno per il momento, in questa crisi – aggiunge Berlusconi – . Coloro che non erano garantiti prima, il lavoro autonomo, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, i piccoli e piccolissimi imprenditori, le partite Iva, i lavoratori a contratto, oggi rischiano di essere abbandonati a sé stessi”. Cosa propone allora il leader carismatico di Forza Italia? Innanzitutto un “semestre bianco fiscale” con “la sospensione di tutti i pagamenti verso lo Stato per queste categorie almeno fino al 31 marzo 2021”, inoltre “di assegnare un indennizzo, pari ad una quota importante del reddito dichiarato nell’anno precedente, per i mesi di forzata inattività o di grave riduzione dell’attività. Una tutela simile a quella giustamente assegnata ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro o che sono messi in cassa integrazione”.
Il problema principale, però, è andare a reperire le risorse, anche per quei professionisti che sono iscritti alle casse previdenziali private. “C’è di più. Circa 2 milioni di liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali private e alla gestione separata Inps sono stati le uniche partite Iva escluse dal contributo a fondo perduto di maggio e, quindi, pure dalle sue riedizioni nei recenti ‘decreti ristori’. Per loro, bisogna garantire entro la fine di quest’anno un’indennità significativa, adeguata al fatturato perso, a titolo forfettario”, conclude l’europarlamentare.