Covid, Galli: “Ci sta bene ritrovarci a gennaio con tutto daccapo?”
Il ministro Boccia: “Dobbiamo capire se è opportuno o meno restringere. Io penso di sì”. Massimo Galli: “Da metà gennaio aumento casi se continuiamo così”
Le immagini delle vie dello shopping affollate, ieri domenica 13 dicembre, hanno fatto capire al governo che la zona gialla “rafforzata” è stata percepita quasi come un liberi tutti. Nell’esecutivo in queste ore si sta ragionando se imporre nuovi divieti e chiusure a Natale.
Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha le idee chiare e parla di “una sensazione di sconfitta collettiva” a proposito della folla, delle file fuori dai negozi, dei tavolini dei bar colmi di gente visti nelle piazze delle maggiori città d’Italia.
Secondo Boccia: “Abbiamo deciso insieme di investire sull’autodisciplina e non sulle multe, sono norme che dovremmo rispettare da soli” e si tratta di misure “che stanno funzionando”, perché l’Rt è sceso: “Siamo passati da 40mila contagi a sotto i 20mila” ma “dobbiamo capire se è opportuno o meno restringere. Io penso di sì. Ma la decisione non è solo mia”.
Se ci sarà una nuova serrata a Natale, come in Germania che dal 16 dicembre va in lockdown, si tratterà di “una decisione scientifica che si basa su dati oggettivi rispetto alla quale serve un sì collettivo, senza discutere ulteriormente tra rigoristi e aperturisti, è una visione sbagliata. Se decidiamo che nelle festività si fanno alcune scelte, cerchiamo di essere tutti dalla stessa parte. Serve unità” aggiunge Boccia.
Il ministro infine precisa che “se ci saranno ulteriori restrizioni, saranno per le festività e riguarderanno un periodo limitato per cercare di limitare o eliminare gli assembramenti familiari”.
“Da metà gennaio aumento casi”
Come Boccia la pensa il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano che all’Adnkronos Salute dice: “Se continuiamo a vedere quello che abbiamo visto nel fine settimana, il potenziale aumento dei contagi è una certezza. L’aumento lo vedremo da metà gennaio in poi.
Secondo il primario del Sacco: “I numeri di oggi non volendo dare importanza ai 30 ricoveri in più per il trend, riflettono il fatto che con le restrizioni delle scorse settimane, si iniziavano a vedere risultati. Il punto è mantenerli”.
Galli sottolinea come: “Il dato dei decessi” sia “ancora molto alto (oggi 491, ndr): è l’ultimo parametro che scende, ormai lo sappiamo. Vale la pena dire che i numeri ci raccontano che le misure adottate stavano iniziando a funzionare: riaprire tutto implica gli spettacoli che abbiamo visto e la certezza di un aumento dei contagi. Che poi tutti dicono c’era tantissima gente, ma tu dove eri? Perché eri lì? Se ci sta bene ritrovarci con tutto daccapo”, conclude l’esperto.