Campania, De Luca fa marcia indietro: “Niente lockdown senza ristori economici. Napoli sia zona rossa”
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca fa un passo indietro sul lockdown, ma chiede che Napoli sia considerata zona rossa.
Mentre a Napoli si verificavano nuovi scontri con lancio di bombe carta durante una manifestazione di lavoratori dello spettacolo sostenuta anche da alcuni centri sociali, il Presidente della Campania era in riunione virtuale con la Conferenza Stato-Regioni, ossia con gli altri governatori e i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Francesco Boccia (da casa perché positivo al Covid). Vincenzo De Luca, alla luce di quanto emerso durante il confronto, ha deciso di fare un passo indietro sul lockdown per la Campania e in una nota della Regione viene spiegato perché:
È emersa l’indicazione del Governo di non assumere drastiche misure restrittive a livello nazionale. In queste condizioni diventa improponibile realizzare misure limitate a una sola regione, al di fuori quindi di una decisione nazionale, che comporterebbe anche incontrollabili spostamenti al di fuori dei confini regionali. In questa situazione l’unica decisione realistica e immediata è quella di affrontare i due o tre fronti di maggiore diffusione del contagio.
E per fronti di contagio si intende soprattutto l’area metropolitana di Napoli, perché il 60% dei contagiati si trova proprio lì. Nella nota si legge:
Abbiamo vietato la mobilità tra le province ma dovremmo fare zona rossa tutta l’Area metropolitana di Napoli.
Intanto durante la riunione De Luca si è opposto alla proposta del governo di portare la didattica a distanza al 75%, perché vuole mantenerla al 100%, e anche alla proposta di chiudere bar e ristoranti alle ore 18, perché in questo caso ritiene che possano restare aperti fino alle 23 come prevede la sua ordinanza dei giorni scorsi.
Campania, De Luca: “Piano socioeconomico per famiglie e pensionati”
De Luca ha anche precisato che se non si procede con un lockdown regionale è soprattutto perché al momento non ci sarebbero ristori economici, in quanto il governo non li prevede. La Regione Campania ha avanzato delle richieste all’esecutivo Conte:
Chiediamo al Governo di impegnarsi: a garantire la legalità e il rispetto delle leggi; a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale.
Inoltre De Luca ha sottolineato anche l’importanza di correre subito ai ripari per evitare le infiltrazioni di frange violente e criminali che possano strumentalizzare un forte e crescente disagio sociale.
Scontri a Napoli: due arrestati (con precedenti)
In seguito agli scontri di ieri sono stati condotti i primi due arresti: si tratta di due uomini con precedenti penali per droga che ora sono stati processati con rito direttissimo e sono di nuovo già a piede libero. Sono stati condannati uno a un anno e otto mesi con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, l’altro a un anno e due mesi con pena sospesa.
Intanto proseguono le indagini, perché è stato chiaro fin da subito che ieri sera, durante i tafferugli in diverse zone della città, non c’erano solo commerciali esasperati e piccoli imprenditori, ma anche diverse anime della lotta di piazza e dell’antagonismo, dai centri sociali di sinistra (scesi in piazza anche oggi con i lavoratori dello spettacolo) a esponenti di estrema destra come Forza Nuova, che infatti aveva chiamato a raccolta i napoletani attraverso i suoi canali social.