Caso Gregoretti, Salvini in aula a Catania il 12 dicembre
Caso Gregoretti: sabato Salvini a Catania per il processo per sequestro di persona, attesi anche il premier Conte e gli ex ministri Toninelli e Trenta
Il leader della Lega Matteo Salvini il 12 dicembre sarà in aula Catania per il processo relativo al caso Gregoretti nel quale l’ex ministro dell’Interno è imputato per sequestro di persona aggravato. L’accusa rivolta dai pm a Salvini, che rischia una condanna a 15 anni, è quella di aver vietato a luglio dell’anno scorso lo sbarco in Sicilia dei 131 migranti soccorsi dalla nave della Guardia costiera italiana.
La linea difensiva di Salvini si basa sul fatto che il suo atto era in piena sintonia con l’indirizzo politico del governo Conte 1 in tema di sbarchi, tirando in causa direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che giorno 12 dicembre è pure atteso in tribunale a Catania, insieme all’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e all’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta, secondo quanto rende noto lo staff di Salvini.
All’ex capo del Viminale il tribunale dei ministri della città etnea contesta la violazione dell’articolo 605 del codice penale. La giunta per le immunità e le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama aveva dato il via libera al processo il 20 gennaio: a favore aveva votato in maniera inaspettata pure la Lega.
L’ex ministro dell’interno Salvini, oltre ad accusare Conte di avere condiviso e avallato la sua decisione di bloccare per cinque giorni in mare i naufraghi e i militari a bordo della nave, ha sempre sostenuto di aver agito in difesa dell’interesse nazionale.
Il precedente della nave Diciotti
Ad agosto 2019, un anno prima, c’era stato un caso fotocopia, quello della nave Diciotti della Guardia costiera italiana: in quel caso il governo gialloverde e il M5S però condivisero la decisione dell’allora ministro dell’Interno Salvini di non permettere lo sbarco nell’agrigentino ai migranti soccorsi il 16 agosto dalla nave Ubaldo Diciotti in acque internazionali, al largo dell’isola di Malta.
L’Italia era stata informata il 14 agosto della presenza di un barcone carico di persone a rischio, ma essendo l’imbarcazione nella zona Sar (di ricerca e soccorso) maltese, il governo Conte riteneva spettasse a La Valletta intervenire. In quel caso il Senato a marzo 2019 votò contro la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, salvandolo da un primo processo, sempre per l’accusa mossa dal tribunale dei ministri di sequestro di persona aggravato per non aver concesso lo sbarco di 135 migranti.
In realtà anche nel caso dei naufraghi a bordo della Gregoretti i primi soccorsi erano stati eseguiti in acque Sar maltesi: 50 persone erano state salvate dal peschereccio Accursio Giarratano e altre 91 invece da un pattugliatore della Guardia di Finanza per essere poi trasferite il 25 luglio (al largo di Lampedusa) a bordo della nave Gregoretti, quindi ormeggiata nel porto di Augusta in attesa dell’autorizzazione allo sbarco. Concesso da Salvini solo il 31 luglio.