Caso Scorta, il premier Conte indagato per peculato. Deciderà il Tribunale dei Ministri

Il fascicolo che vede Conte indagato dopo l’esposto presentato da FI per uso improprio della scorta arriva al Tribunale dei Ministri.

30 Novembre 2020 18:09

L’esposto presentato da Fratelli d’Italia sul presunto uso improprio che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe fatto della sua scorta è arrivato fino al Tribunale dei Ministri, che avrà ora 90 giorni di tempo per esaminare gli atti e decidere se archiviare la questione o se trasmettere tutto alla Procura della Repubblica affinché chieda l’autorizzazione a procedere nei confronti del premier.

Ieri la Procura di Roma aveva fatto sapere di star valutando la denuncia presentata. Oggi lo sviluppo: il pm Carlo Villani e l’aggiunto Paolo Ielo hanno aperto un fascicolo ipotizzando l’accusa di peculato per il Presidente del Consiglio e hanno trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri, come da procedura quando ad essere iscritto nel registro degli indagati sono il Presidente del Consiglio dei ministri o i ministri nell’esercizio delle loro funzioni.

Cosa è successo con la scorta di Conte?

I fatti risalgono al 26 ottobre scorso e coinvolgono la compagna del premier, Olivia Paladino, e una troupe de Le Iene guidata da Filippo Roma. Il giornalista ha raggiunto Paladino e l’ha incalzata circa un presunto favore fatto a suo padre, albergatore di Roma, che avrebbe intascato la tassa di soggiorno turistica senza però versarla al Comune come previsto dalla legge.

La donna, di fronte all’insistenza di Filippo Roma, in un modus operandi che gli spettatori de Le Iene conoscono bene, si è rifugiata in un supermercato a due passi dalla sua abitazione. A quel punto è intervenuta la scorta del premier Conte, che in quel momento si trovava proprio nell’abitazione della compagna pronto ad uscire. Paladino è stata fatta uscire in sicurezza da un agente della scorta e, come spiegato dall’informativa inviata al Ministero dell’Interno, ha fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu, non necessaria proprio perchè i fatti sono avvenuti a pochi metri dall’abitazione di Paladino.

L’esposto di Fratelli d’Italia

A presentare l’esposto alla Procura della Repubblica di Roma era stata Roberta Angelilli, esponente di Fratelli d’Italia ed ex parlamentare europeo, riferendo all’Adnkronos di essersi sentita in dovere di intervenire di fronte a quello che, secondo lei, sarebbe stato un comportamento ipocrita da parte del premier:

Credo che il presidente del Consiglio debba chiarire la vicenda visto che da sempre si professa avvocato del popolo e fa parte di un partito che dice di combattere gli abusi e gli sprechi.

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