Censis: l’80% degli italiani favorevole alle misure restrittive anti Covid a Natale
Il coronavirus è stato un flagello anche dal punto di vista economico. Il rapporto Censis 2020, l’Italia ai tempi del Covid: “Non andrà tutto bene”
La grande maggioranza degli italiani, quasi l’80%, è favorevole alle misure restrittive anti Covid dell’ultimo Dpcm. Così secondo il 54esimo Rapporto Censis che sottolinea come il virus abbia colpito “una società già stanca”. Il report definisce il sistema Italia come “una ruota quadrata che non gira: avanza a fatica, suddividendo ogni rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo per ogni quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti. Mai lo si era visto così bene come durante quest’anno eccezionale, sotto i colpi dell’epidemia”.
“Non andrà tutto bene”
Quest’anno poi “siamo stati incapaci di visione” e “il sentiero di crescita prospettato si prefigura come un modesto calpestio di annunci già troppe volte pronunciati: un sentiero di bassa valle più che un’alta via”. Secondo quanto emerge dal rapporto Censis l’emergenza sanitaria è ben avvertita dagli italiani se si considera che: “In vista del Natale e del Capodanno il 79,8% degli italiani chiede di non allentare le restrizioni o di inasprirle. Il 54,6% spenderà di meno per i regali da mettere sotto l’albero, il 59,6% taglierà le spese per il cenone dell’ultimo dell’anno. Per il 61,6% la festa di Capodanno sarà triste e rassegnata. Non andrà tutto bene: il 44,8% degli italiani è convinto che usciremo peggiori dalla pandemia (solo il 20,5% crede che questa esperienza ci renderà migliori)”.
Il coronavirus è stato un flagello anche dal punto di vista economico secondo il 90,2% degli italiani, convinto che a essere maggiormente colpite sono state le “persone più vulnerabili” con le disuguaglianze sociali già esistenti che si sono ulteriormente allargate. Convinzione che trova riscontro nei dati citati dal Censis, secondo cui da marzo a settembre “ci sono 582.485 individui in più che vivono nelle famiglie che percepiscono un sussidio di cittadinanza (+22,8%)”, mentre all’opposto “1.496.000 individui (il 3% degli adulti) hanno una ricchezza che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): di questi, 40 sono miliardari e sono aumentati sia in numero che in patrimonio durante la prima ondata dell’epidemia”.
Dad bocciata, smart working promosso
Il rapporto del Censis 2020 boccia la didattica a distanza: “Per il 74,8% dei dirigenti la didattica a distanza ha di fatto ampliato il gap di apprendimento tra gli studenti”. Tuttavia “il 95,9% è molto o abbastanza d’accordo sul fatto che la Dad è stata una sperimentazione utile per l’insegnamento”. È andata molto meglio con lo smart working: “Il 37% degli italiani utilizza molto meno di prima i mezzi pubblici, sostituendoli con l’automobile, la bicicletta o spostandosi a piedi quando possibile”. Anche se “l’82,5% delle Pmi ritiene che in futuro nessun lavoratore potrà operare in regime di smart working. La percentuale scende al 66,4% tra le aziende di dimensioni maggiori (10-49 addetti)” si legge ancora nel report.