Chiusure di Natale. Quando arriverà la decisione del Governo?
Doveva essere una questione di ore, ma la decisione del governo sulle chiusure di Natale non è ancora arrivata. Cosa sta succedendo?
Sembrava una questione di ore, ma anche oggi l’anticipata stretta del governo di Giuseppe Conte in vista del Natale, e alla luce degli assembramenti diffusi dello scorso fine settimana e della curva dei contagi che tarda a scendere, non è arrivata. Ad oggi, col weekend alle porte, non sappiamo ancora se ci saranno nuove chiusure in vista del Natale.
Il Comitato Tecnico Scientifico è ormai chiarissimo da giorni, anche se l’indicazione arrivata oggi è abbastanza vaga. È necessario, dicono gli esperti, “inasprire le misure e aumentare i controlli secondo le indicazioni contenute nel Dpcm del 3 dicembre, modulandole come si ritiene opportuno“. La base, insomma, dovrà rimanere quella fissata con l’ultimo DPCM, con la diversa colorazione assegnata ai territori regionali a seconda del rischio e i limiti agli spostamenti a partire dal 21 dicembre prossimo.
Il CTS ha parlato, ma la palla spetta ora al governo, che dovrà assumersi una difficile responsabilità in un momento in cui l’unità nella maggioranza è ancora tutta da verificare. Anche all’interno del governo, però, le posizioni sono tutt’altro che unite.
Il fronte dell’inasprimento delle chiusure a Natale
Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia sposa totalmente la linea delle ulteriori chiusure. Lo ha precisato a più riprese negli ultimi giorni e anche oggi, alla vigilia del nuovo incontro con le Regioni, ha sottolineato il suo punto di vista: “Penso che sia utile e necessario restringere ancora di più durante le festività. Questa è la posizione che viene fuori dal Cts, verrà fuori anche dalle Regioni e ce lo chiedono anche i Comuni“.
Anche il Ministro della Salute Roberto Speranza, forte del parere del suo consulente Giovanni Rezza, è a favore di nuove chiusure e parla di un sacrificio necessario per non ritrovarci a gennaio in piena terza ondata e con gli sforzi di questi ultimi mesi vanificati.
Speranza si è detto convinto che le due settimane di vacanze natalizie saranno le più delicate e che per questo è necessario un pugno duro, seguendo gli esempi dei Paesi a noi vicini che hanno deciso di inasprire le misure annunciate in presenza.
Quando tutti mi dicevano ‘bisogna aprire’, io invitavo alla cautela. Nelle ultime ore poi, quando ho visto che Merkel in Germania ha deciso il lockdown totale e così stanno facendo Londra e l’Olanda, mi sono convinto ancora di più che in questa fase serva tenere alta l’asticella del rigore. Se non vogliamo precipitare nella terza ondata dobbiamo accettare misure di contenimento ancora più rigorose; se ci sarà o meno la terza ondata, dipenderà da noi.
Anche il CTS non è d’accordo sulle misure di Natale
Non è soltanto il governo a non volersi assumere una responsabilità. Anche all’interno del Comitato Tecnico Scientifico ci sono due posizioni contrastanti. Da un lato c’è una linea più dura, sposata anche dal commissario straordinario dell’emergenza COVID-19 Domenico Arcuri, che vorrebbe un chiaro riferimento alle regole da zona rossa, praticamente un lockdown quasi totale.
Dall’altro lato è emersa una linea più morbida che tra i suoi sostenitori trova anche Franco Locatelli dell’ISS: dare indicazioni più aperte, senza entrare nello specifico sulle misure da attuare, e lasciare al governo il compito di assumersi tutte le responsabilità della decisione.
Alla fine la raccomandazione è semplice e vaga. Si invita il governo ad “inasprire le misure e aumentare i controlli“, modulando però le direttive contenute nel DPCM del 3 dicembre scorso “come si ritiene opportuno“.
La posizione del premier Conte
In serata, lo riferisce l’ANSA, il premier Conte ha anticipato che delle modifiche potrebbero esserci, ma non si è ancora sbilanciato perché, evidentemente, una decisione non è stata ancora presa ed è necessaria qualche discussione in più per smussare le posizioni:
Abbiamo già predisposto un piano per le festività natalizie. Forse qualche ritocchino ci sarà. Alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico qualche misura ulteriore la introdurremo. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare in ogni caso una terza ondata perché sarebbe molto pesante. Il sistema delle regioni colorate sta funzionando, abbiamo evitato un lockdown generalizzato come in Germania. Con misure calibrate e ben circoscritte stiamo reggendo bene questa seconda ondata.