Come cambiano i decreti Sicurezza? Ecco le modifiche approvate dal governo
Le tanto attese modifiche ai decreti Sicurezza di Salvini sono state approvate. Ecco le novità e i cambiamenti introdotti dal governo Conte.
Le tanto anticipate e attese modifiche ai cosiddetti decreti Sicurezza targati Matteo Salvini sono arrivate. Nella tarda serata di ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha approvato un decreto-legge che va a modificare i due discussi decreti introducendo disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare.
Il nuovo decreto-legge, frutto di mesi di lunghe e spessi difficili trattative tra le due principali forze al governo, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, non cancella totalmente il testo entrato in vigore nella precedente legislatura, ma apporta una serie di modifiche di rilievo che mandando nel dimenticatoio alcune delle misure più discusse e limitanti.
Addio alle mega-multe per le ONG
Il governo gialloverde aveva deciso di punire le navi delle ONG che effettuano salvataggi in mare con multe salatissime che potevano arrivare fino ad 1 milione di euro e alla confisca della nave, così da impedire loro, una volta giunte in acque italiane, di poter tornare a salvare i migranti in difficoltà nel Mediterraneo.
Il nuovo testo non cancella quelle multe, ma stabilisce che le sanzioni non potranno superare i 50mila euro e che non ci potranno essere sanzioni amministrative come la confisca della nave. Le navi delle ONG, però, dovranno comunicare tempestivamente alle autorità italiane e a quelle del Paese di appartenenza lo stato delle loro operazioni. In caso di mancata comunicazione potrebbe scattare il divieto di ingresso in acque italiane.
In caso di violazione del divieto di ingresso, però, resta il rischio di reclusione fino a due anni “nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare“.
Torna la protezione umanitaria
Il testo reintroduce anche un aspetto molto importante che era stato cancellato dai Decreti Salvini: la protezione umanitaria, anche se non viene chiamata in questo modo. Oltre all’asilo politico e alla protezione sussidiaria, il governo Conte ha reintrodotto una terza opzione.
Non saranno soltanto tutelati i migranti che, in caso di rimpatrio, sono esposti al rischio di tortura, ma stabilisce il divieto di espulsione e respingimento dei migranti anche di fronte al rischio che questi vengano sottoposti a trattamenti inumani o degradanti, ma anche in caso di violazione del diritto al rispetto della loro vita privata e familiare.
Ai migranti che rientrano in queste casistiche verrà rilasciato un permesso di soggiorno per protezione speciale, che potrà poi essere convertito in permesso di lavoro.
Accesso al SIPROIMI per i richiedenti asilo
Il nuovo testo cancella anche un altro aspetto molto criticato dei decreti Salvini, l’esclusione dei richiedenti asilo dall’accesso al SIPROIMI, il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati.
Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione.
I richiedenti asilo potranno iscriversi all’anagrafe comunale e ottenere una speciale carta di identità con una validità di 3 anni. Il termine massimo dei procedimenti per il riconoscimento della cittadinanza italiana viene ridotto da 48 a 36 mesi e viene dimezzato il periodo massimo che i migranti potranno trascorrere nei centri per i rimpatri: da 180 giorni a 90 giorni, tre mesi al massimo.
Si rafforza il Daspo urbano
Il governo ha deciso anche di rafforzare il cosiddetto “Daspo urbano” per quei soggetti “che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope“. Con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica, i Questori potranno impedire l’accesso di questi soggetti ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico intrattenimento.
Di fronte al divieto delle disposizioni decise dai Questori è previsto una multa da 8mila a 12mila euro e la reclusione da 6 mesi a 2 anni.
La reazione di Matteo Salvini e Giorgia Meloni
Salvini, a poche ore dall’annuncio del governo, continua a portare avanti la sua propaganda e commenta così le modifiche apportate:
Questi passano il tempo a smontare invece che a costruire. A quello che ho letto, li chiamerei ‘decreti clandestini’. Si torna esattamente alla mangiatoia sull’immigrazione clandestina e ai permessi regalati a chiunque cammina per strada e agli sbarchi a migliaia. Non so che cosa abbiano da festeggiare.
Un po’ più loquace Giorgia Meloni, che dà un’idea molto distorta delle modifiche apportate:
Col calar delle tenebre Giuseppe 2 e il suo governo hanno smantellato i decreti sicurezza e immigrazione del loro più grande nemico: il Giuseppe 1. Varato un decreto che spalanca le porte all’immigrazione illegale di massa e che concede la protezione umanitaria a chiunque. Un segnale di arrendevolezza ai trafficanti di esseri umani che porterà a un aumento degli sbarchi e isolerà l’Italia in Europa, che chiede serietà nella difesa dei confini esterni dell’Unione e non vuole essere coinvolta dalla furia immigrazionista della sinistra italiana. Con un paradosso nel paradosso: mentre da una parte il Governo restringe a colpi di decreto la libertà degli italiani, dall’altra dà piena libertà alle Ong e a chi specula sull’immigrazione illegale.